“Esprimo solidarietà  agli attivisti Vania Trolese, portavoce del Veneto che Vogliamo, e Carlo Cunegato, consigliere comunale a Schio e portavoce anch’egli del movimento civico regionale, entrambi querelati da Zaia per aver contestato la gestione regionale della seconda ondata pandemica. Critiche giudicate lecite dal tribunale, che ha archiviato in via definitiva la denuncia per diffamazione formulata da Zaia”.

“Una regione dove chi fa opposizione deve temere di beccarsi una querela, può dirsi una regione libera?,  – aggiunge Baldin – ricordo il caso degli esponenti del MoVimento 5 Stelle, Enrico Cappelletti e Sonia Perenzoni, minacciati di querela per procurato allarme dalla Regione quando denunciavano la vicenda Pfas. Non si tratta di un caso isolato, ho sottoscritto con gli altri consiglieri di minoranza un’interrogazione per sapere quante sono e con quali esiti le denunce per diffamazione formulate dalla Regione del Veneto e da Azienda Zero”, conclude Erika Baldin.

“Oggi possiamo parlare a viso aperto e con la serenità di chi ha avuto conferma di esser nel giusto. Pochi mesi fa è accaduto un fatto grave: Carlo Cunegato e Vania Trolese, portavoci del movimento civico che 3 anni fa abbiamo iniziato a costruire faticosamente, sono stati denunciati da Luca Zaia e Azienda Zero per aver criticato la gestione della seconda ondata della pandemia, dove il Veneto ha avuto più morti che tutte le altre regioni d’Italia e su cui abbiamo attivato una Commissione di inchiesta”. E’ quanto dichiara la consigliera regionale Elena Ostanel del  movimento civico Il Veneto che Vogliamo.

“La denuncia del Presidente della Regione del Veneto e di Azienda zero riguarda un comunicato stampa del 22 dicembre 2020 – continua Ostanel – Dopo un’indagine, viene chiesta l’archiviazione: i fatti non sussistono. Ma Luca Zaia non si accontenta e fa opposizione. Così si va in tribunale. E’ notizia di oggi: archiviazione definitiva. Perché i portavoce de il Veneto che Vogliamo, hanno semplicemente fatto quello per cui esistono, fanno opposizione e quindi critica politica”. “Ma può essere normale che sia un tribunale della Repubblica Italiana a dover sancire il diritto di critica politica in questa Regione? – si chiede Ostanel – C’è già una mia interrogazione senza risposta sul tema di queste querele. Ci sono anche altre interrogazioni simili di altri consiglieri di opposizione, anch’esse senza alcun riscontro. Oggi, sono intervenuta in Aula per chiedere che si risponda ad una domanda molto semplice: quanto è stato speso e chi ha pagato per difendere Luca Zaia e Azienda Zero? Perché a quanto pare se Carlo e Vania si sono pagate le proprie spese legali, per il Presidente potremmo aver pagato tutti noi. A voi sembra normale? A noi no”, conclude Ostanel.

Comunicato Stampa

Schio. “Sono stato denunciato da Zaia per aver criticato la sua sanità con i soldi dei cittadini”

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