“C’è il via libera della Conferenza Unificata al disegno di legge di attuazione dell’autonomia differenziata, un ulteriore passo avanti positivo nel percorso della riforma. Contiamo ora di presentare il testo al prossimo Consiglio dei ministri, per la definitiva approvazione”. Lo rende noto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, dopo la riunione di ieri, della Conferenza che ha dato l’ok con il voto contrario di quattro regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Puglia.

“Dopo aver già accolto le richieste delle regioni nel precedente tavolo – ha aggiunto Calderoli – anche le proposte emendative di Anci e Upi sono state ricevute e verranno portate in pre-Consiglio per una valutazione del loro inserimento nel ddl definitivo. Ulteriori proposte potranno essere presentate come proposte emendative, durante l’esame del Parlamento – sottolinea il ministro – Per il resto anche nelle sedute odierne i lavori si sono svolti sempre con pragmatismo e volontà di cooperare. I quattro principi di rapidità, semplicità, efficienza ed efficacia prefissati fin dalla prima riunione continuano ad essere rispettati da tutti. Un elemento incoraggiante e che soprattutto garantisce alle Conferenze di proseguire nei lavori”, conclude il ministro.

VENETO, ZAIA: MOMENTO IMPORTANTE, PROGETTO PRENDE FORMA

“Il parere favorevole a larghissima maggioranza al disegno di legge di attuazione dell’autonomia costituisce un momento importante. Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale“. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta l’approvazione avvenuta ieri,  a Roma del ddl Calderoli da parte della Conferenza delle Regioni.

“L’autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell’amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini – prosegue il governatore veneto -. Il centralismo è l’equa divisione del malessere, l’autonomia è l’equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini; senza lasciare indietro nessuno”.

 

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