La situazione delle lavanderie industriali del Veneto è oggi “drammatica”. Lo conferma l’assessore regionale a Sviluppo economico ed Energia, Roberto Marcato, dopo aver incontrato a palazzo Balbi i rappresentanti di Assosistema Confindustria e del settore delle lavanderie industriali, comparto che in Veneto conta circa 80 imprese per oltre 2.000 addetti, di cui il 70% sono donne e il 90% hanno contratto a tempo indeterminato. “La Regione si è sempre impegnata e continuerà ad essere portavoce delle criticità del settore nei competenti tavoli interregionali e nazionali, come ad esempio in sede di Conferenza Stato-Regioni”, assicura Marcato. “Vogliamo mettere maggiormente in luce la situazione di un settore che, pur ricoprendo un ruolo chiave nel contesto economico e sociale, risente di una minore visibilità rispetto ad altri settori più tradizionalmente legati alle problematiche energetiche”, continua poi evidenziando che i codici Ateco che identificano le attività delle lavanderie industriali non sono oggi contemplati tra quelli che le varie normative in vigore identificano come settori energivori, in quanto fino al 2019 l’incidenza del costo del gas sul totale dei costi di produzione era minoritaria. Ma oggi la situazione è diversa, con il costo del gas che ha raggiunto il 25% dei costi totali e la marginalità per le imprese, che si assestava attorno al 7%, che è scesa al -14%, con punte negative del -30%. I dati discussi oggi dicono infatti che a luglio il prezzo medio del gas è aumentato del 658% sul 2019, quello dell’energia elettrica del 431%, quello di sostanze chimiche e detergenti del 94% e quello dei prodotti tessili del 95%.

A fronte di questa situazione i rappresentanti del settore hanno quindi chiesto alla Regione interventi urgenti di carattere finanziario, volti a scongiurare la risoluzione dei contratti, la cessazione delle attività e il conseguente blocco di servizi. Cosa che sarebbe alquanto problematica considerando che le lavanderie industriali operano a servizio del comparto turistico alberghiero, ma anche di quello sanitario ospedaliero. “Ho garantito il nostro impegno ad agire nelle opportune sedi, evidenziando la difficoltà di questo settore con pesanti ripercussioni sull’indotto e su settori delicati e strategici come sanità e turismo. Solamente lo Stato dispone delle risorse e degli strumenti normativi per intervenire, dal punto di vista finanziario e legislativo, in tale ambito e noi faremo la nostra parte per arrivare ad una soluzione più rapidamente possibile”, conclude Marcato.

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