E’ sos per il rischio caduta di alberi al parco del Montecio a Malo e il Comune ha ordinato la chiusura immediata dei sentieri ed il divieto di transito.

Con un investimento di 135mila euro parte quindi il progetto di riqualificazione, che segue a svariati interventi sugli alberi, che però non sono bastati a rendere sicuro il parco.

“Nonostante negli scorsi mesi si sia proceduto con alcuni interventi selettivi di taglio mirati alle piante meno stabili a ridosso dell’anello ciclo-pedonale, anche a causa del maltempo, si sono succedute alcune cadute di alberature e il rischio è che ciò possa ripetersi ancora – spiegano dall’amministrazione comunale di Malo – Per questo il Corpo Intercomunale di Polizia Locale Malo e Monte di Malo, ha emesso un’ordinanza di ‘Chiusura temporanea di tutti i sentieri escursionistici interni al bosco del Montecio’ e il divieto di transito dei pedoni e delle biciclette nell’anello ciclopedonale in caso di pioggia e vento forte”.

Gli avvisi di divieto sono stati presi a seguito dei suggerimenti pervenuti al Comune da parte del dottore forestale Pietro Strobbe, al quale nelle scorse settimane l’amministrazione comunale aveva dato l’incarico di verificare le condizioni di pericolosità di tutta l’area.

Il Montecio” infatti, a seguito di una preesistente convenzione con il Corpo Forestale dello Stato, è stato considerato e gestito per molti anni come riserva naturalistica, il che ha escluso, di fatto, ogni tipo di intervento sul bosco, perfino di rimozione delle piante cadute. Tuttavia, le mutate condizioni climatiche, che portano sempre più frequentemente a fenomeni meteorologici di forte intensità e la presenza di nuovi parassiti, hanno causato un decadimento fitopatologico del bosco che richiede un immediato intervento, a salvaguardia e tutela delle piante, ma soprattutto delle persone che frequentano l’area, considerata dai più come un parco, ove compiere passeggiate o attività fisica.

L’intervento, che dovrà essere preventivamente autorizzato dal Servizio Forestale Regionale, verrà eseguito con una metodologia ‘a scacchiera’, intervenendo via via su aree di circa 1.500 metri quadri ciascuna.

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