“Andreste in ferie in una camera con vista sopra i 1.600 metri, nell’intimità della natura, in zone protette per il loro valore ecologico e paesaggistico? Oppure preferiste un’escursione realistica, priva di orpelli consumistici, e rispettosa dei limiti che la montagna pone?”. Secondo i Verdi, per chi governa oggi il Veneto l’opzione che ora va per la maggiore è la prima: perchè si vuole un turismo “glamour a tutti costi, specie se a danno dell’ambiente e a vantaggio di un turismo di lusso”. Questo infatti è “quello sponsorizzato da Zaia in appoggio agli interessi di alcuni imprenditori del turismo di lusso”, dice la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) prendendo posizione sul recente progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale che modifica della vigente legge regionale in materia di sviluppo e sostenibilità del turismo Veneto. Quello che introduce le cosiddette ‘stanze panoramiche’ che già hanno fatto litigare giunta e Pd. “Per realizzare questo progetto- prosegue la consigliera- serve una deroga, una eccezione alla legge urbanistica regionale che tutela suolo e ambiente montano. Una legge che renderà il turismo meno sostenibile, con buona pace delle tutela paesaggistica”. E allora “la domanda dunque è: che genere di società ha in mente Zaia? Temo pensi a una società dei pochi e puramente esclusiva, una società alla ricerca della comodità a tutti costi e che pur di immergersi dentro i panorami che solo la montagna può offrire, e che offre comunque senza necessità di allestire stanze panoramiche, è disposta a danneggiare una le aree più naturali a disposizione di fauna e flora”. Ma i “veneti non hanno in mente tutto questo e non sono disposti a deroghe”.

Gli imprenditori del turismo di lusso “scalpitano, ne siamo convinti, ma l’interesse dei pochissimi non è di certo una buona ragione per giustificare decisioni politiche che sacrificano aree naturali così delicate e a rischio”, ammonisce Guarda promettendo in Consiglio una opposizione “durissima”. Il progetto delle piccole strutture alberghiere dotate di vista panoramica coinvolgerebbe 86 Comuni e prevedrebbe la realizzazione 172 strutture senza limiti di cubatura e da otto posti letto ciascuna. Il Pd si è messo di traverso da subito e ora si sono fatti avanti, per essere ascoltati in commissione Italia Nostra e Cai. Ci saranno quindi audizioni, anche di operatori alberghieri. In più ci sarà il parere del Consiglio delle Autonomie locali, che discuterà della cosa il 20 marzo. “Fino a quella data, e fino alla fine delle audizioni, il provvedimento rimane in sospeso”, dicono Andrea Zanoni e Vanessa Camani parlando di “doveroso freno ad un provvedimento sul quale sono emerse forti perplessità proprio sugli impatti visivi che deriverebbero dall’applicazione di questo progetto di legge. Auspichiamo dunque un approfondimento a tutto campo che riconduca tutti alla saggezza e alla ragionevolezza, in nome della tutela ambientale delle nostre montagne”.

 

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