Zaia stravince e oltre schiacciare il Pd annienta anche Salvini. Finisce 3 a 1 la partita più attesa delle elezioni 2020, quella che si è giocata in Veneto, che ha visto i due leader della Lega sfidarsi in un ‘a tu per tu’ diretto.

Con il 75% delle prefenze tra i votanti, Zaia vince con il 48% dei voti per la sua lista, mentre il Capitano Salvini, che pur di avere voce in capitolo aveva imposto dei diktat, si ferma al 15%.

Lo spoglio è ancora in corso, ma il risultato sembra eclatante. I sondaggi delle settimane scorse si sono rivelati attendibili, con Salvini che si ferma alle porte di Firenze.

Quasi non classificati gli avversari che avevano osato sfidare il Doge, che in questa tornata elettorale, più che rischiare di perdere la poltrona di palazzo Balbi, si giocava una partita sulla quale sono posizionati i fari dei politologi nazionali. Zaia afferma la propria supremazia come un condottiero e in queste ore tremano tutti quei leghisti, che pur avendo fatto campagna elettorale per lui, ora rischiano il posto in Regione in quanto sono stati messi, come agnelli sacrificali, nella lista del Capitano.

“Che Zaia sia uno dei governatori più amati è un motivo di vanto. Non temo e non soffro nessuna competizione interna, la mia competizione è con il Pd”, ha commentato Salvini.

“Il risultato delle regionali venete non inciderà sulle leadership nazionali, Salvini e Zaia sono due campioni”. E’ stato il commento a caldo di Lorenzo Fontana, deputato e fedelissimo di Salvini, che ha voluto smorzare i toni nella trasmissione di Mentana quando è stato incalzato dal giornalista che lo ha messo davanti ai numeri che fanno la differenza tra la lista del governatore del Veneto e quella del leader nazionale del partito. “Nessuna competizione, abbiamo collaborato tutti alla lista Zaia, ci interessava superare il 50% delle preferenze. Sono felice per i militanti leghisti che erano nella lista di un governatore che si è fatto apprezzare. Durante la pandemia Zaia ha raggiunto l’apice dei consensi”.

Pd: “Mai il consenso è stato così basso”

Che Lorenzoni andasse incontro ad una sconfitta clamorosa era noto, ma nel suo entourage nessuno si sarebbe aspettato una percentuale così bassa.

“Mi auguro che alla fine dello scrutinio sia migliore rispetto a quella attuale”, ha detto ai microfoni di Antenna 3 Lorenzoni commentando il crollo del partito – Si tratta di una sconfitta pesante e annunciata per molti aspetti, ne prendiamo atto, la vedo però come un inizio di un nuovo percorso per l’opposizione in veneto, che sarà costruttivo. Abbiamo bisogno di una dialettica diversa in consiglio regionale. E’ stato difficile portare avanti una campagna elettorale, vivendone l’ultimo periodo in isolamento a causa del covid. Il voto ha favorito chi ha avuto maggiore visibilità mediatica. Il Pd sta vivendo un momento complesso ma se le percentuali attuali saranno confermate il centro destra avrà dai 37 ai 39 seggi in consiglio comunale. Un numero sbilanciato che non rispecchia secondo me le aspirazioni di tutta la società veneta. Abbiamo perché non siamo riusciti a comunicare agli elettori il valore del nostro progetto, che con il tempo sarà rivalutato. Non ho ancora sentito Zaia – ha concluso Lorenzoni – ma gli farò i miei complimenti per il risultato”.

E’ tutto pronto intanto per l’acclamazione di Zaia, le cui dichiarazioni sono attese nel corso di una conferenza stampa che dovrebbe tenere stasera stessa.

di Redazione Altovicentinonline

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