I cambiamenti climatici degli ultimi tempi “hanno messo a dura prova vaste aree del territorio italiano con gravi disagi per cittadini e aziende”, e l’agricoltura “sconta problematiche particolarmente pesanti, che hanno diretto impatto su quantità e prezzi degli alimenti sul mercato”. In questo contesto, “l’obiettivo primario del Governo in questo periodo di nuove difficoltà” è il “sostegno, con ogni mezzo, di cittadini e imprese, a tutela del territorio nazionale”. Lo ha detto il sottosegretario all’agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra rispondendo a Mara Bizzotto (Lega), in commissione al Senato, sulla tema della situazione della produzione del radicchio veneto. E i modi per ‘aiutarlo’ a far fronte alle difficoltà dettate al clima estremo ci sono, ha specificato.

La Pietra ha elencato le misure possibili per far fronte ai danni del cambiamento climatico a partire dalle assicurazioni agricole agevolate, a cui sono stati destinati oltre 2,1 miliardi di euro per il periodo 2015-2022: rappresentano “il principale strumento di intervento introdotto dallo Stato per fronteggiare le pesanti perdite di reddito a cui vanno incontro le imprese agricole in caso di avversità atmosferiche e calamità naturali”. E con l’adozione del Piano strategico nazionale, c’è “un’importante novità: la stipulazione delle polizze assicurative sarà finanziata esclusivamente da risorse comunitarie, senza alcun esborso per gli agricoltori, grazie alla possibilità di utilizzare le risorse del primo pilastro della Politica agricola comune per la quota del 30% a carico dell’agricoltore, coprendo il restante 70% con le risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale del secondo pilastro”.

La Pietra, come si legge nel verbale di commissione , ha poi fatto presente che qualora la Regione Veneto “dovesse procedere con l’adozione di una proposta di intervento” potranno essere “attivate le misure compensative a favore delle imprese agricole”. Cioè contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si è verificato l’evento climatico e in quello successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso, esonero parziale (fino al 50%) dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali. E con specifico riferimento alle produzioni Igp, e quindi anche per il radicchio rosso di Treviso Igp, in caso di calamità naturali o condizioni meteo sfavorevoli, la norma consente di modificare il disciplinare in via temporanea, per “superare le emergenze climatiche e scongiurare pregiudizi economici agli operatori”. Infine, anche dal Pnrr si potranno attingere strumenti e risorse.

Dal canto suo, Bizzotto ha ricordato che la produzione di radicchio in Veneto, oltre che i cambiamenti climatici, soffre “crescenti costi della semina e degli imballaggi”. Dunque ben vengano le misure di sostegno “promesse dal Governo”. Sulle assicurazioni avverte però che “stanno diventando sempre più onerose” e sono “necessari aiuti concreti tali da persuadere gli agricoltori a sottoscriverle”. Bene invece l’accesso ai fondi del Pnrr per “scongiurare la chiusura delle imprese italiane, chiamate, oltre tutto, a fronteggiare atteggiamenti aggressivi provenienti dall’Europa”.

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