Non sta facendo piacere a Matteo Salvini l’esito del sondaggio che prevede l’80% della lista Zaia, alle prossime elezioni regionali in Veneto. Il governatore uscente vola sempre più in alto, dopo l’emergenza coronavirus che ha saputo gestire ‘senza spot’, con realismo, con il pugno duro quando serviva per fare capire che la situazione era grave e con la ‘carota’, quando elogiava i veneti, a cui ha sempre dato fiducia.

Come riporta la nota rivista Money, c’è attesa per la sfida del 20 e 21 settembre proprio per questa ‘rivalità’ , della quale guai a parlarne, ma che tutti conoscono, tra Luca Zaia e Matteo Salvini.

Il primo leghista moderato, che se c’è da bacchettare l’autore di un post razzista non si tira indietro, il secondo che con il Coronavirus non ha fatto gran belle figure, specie quando invitava a non indossare le mascherine mentre nelle due regioni a traino leghista, i governatori, gli amministratori ed i sindaci veneti e lombardi, non avevano più voce per chiedere rispetto delle regole alla popolazione. Zaia si è distinto perchè in Veneto non ha seguito ‘le mode di partito’, dimostrando di preoccuparsi della salute della popolazione, seguendo sempre i bollettini medici ed il parere degli ‘esperti’. Ha messo sempre i dati, i numeri, l’origine dei focolai, prima di ogni leitmotiv del Carroccio.

Come riporta Money.it :’ Il voto in Veneto è di certo quello più scontato’.  L’ultimo  sondaggio è stato realizzato da Fabbrica Politica per conto di Treviso Today e non lascia dubbiSommando tutte le liste, Zaia supererebbe l’80 per cento:  la lista di Zaia viene data al 36,8% contro il 31,4% di quella della Lega, che darebbe sempre più conferma di come un eventuale movimento a carattere nazionale guidato dal governatore uscente partirebbe da un ottima base di consenso, tutto a discapito del Carroccio. Altri sondaggi la fanno più ‘nera’ per la lista di Salvini e qualche opinionista, in questi giorni, parla di una delusione dei militanti nei confronti dell’attuale leader, a cui non hanno mai perdonato l’aver tolto la parola ‘nord’ dal simbolo e quella mascherina italiana che Salvini indossa quasi rinnegando il progetto federalista con cui ha iniziato a fare politica. Per questo qualcuno azzarda percentuali ancora più basse della sua lista, dove è chiaro che molti aspiranti consiglieri regionali preferirebbero non stare.

Secondo indiscrezioni, il commissario leghista della Liga Veneta Lorenzo Fontana, ex ministro del governo giallo-verde, avrebbe impartito un vero e proprio diktat politico a Luca Zaia: in pratica, i componenti della giunta Zaia (attuali 8 assessori) e il capogruppo in Regione, si devono candidare con la lista Liga (di Salvini) e non nelle liste ‘Zaia presidente’, che sono due.  Questo confermerebbe il timore che Salvini, con la sua lista, possa essere schiacciato dalle liste dell’attuale governatore.

I candidati regionali

Non c’è ancora l’ufficialità, è questione di ore, ma i nomi degli aspiranti consiglieri regionali leghisti dell’Alto Vicentino sono ormai di dominio pubblico. Scontato quello di Maurizio Colman, ex sindaco di Piovene Rocchette e con un mandato alle spalle in Regione dopo aver preso il posto del dimissionario Marino Finozzi. In lizza per una poltrona in consiglio anche Andrea Cecchellero, attuale sindaco di Posina al terzo mandato e presidente dell’Unione Montana, fortemente caldeggiato dalla sezione della Lega dell’Alto Vicentino, capitanata da Sebastiano Busin. Non ne fa un mistero da settimane la scledense Ilenia Tisato, chiamata in causa come quota rosa e sconfitta alle scorse amministrative dall’attuale primo cittadino di Schio Valter Orsi. Mistero fitto sugli altri nomi, che già da venerdì 21 agosto saranno resi noti. Il lima che si respira è molto disteso, alla luce di sondaggi che danno per scontata la vittoria di Luca Zaia e quindi di tutto il suo entourage. A tal punto che fino a questo momento non si è vissuta una campagna elettorale, con gli aspiranti oppositori di centro sinistra che è come se avessero parlato da soli, senza mai avere repliche. Tutto da copione, perché gli ordini dall’alto imponevano il silenzio totale fino all’ufficializzazione delle candidature.

Saprà Luca Zaia fare valere tutto questo consenso che lo pone tra i più amati d’Italia, tanto da fare concorrenza allo stesso premier Giuseppi Conte o il Veneto rimarrà ancora ‘sotto scopa’ della Lega Lombarda?

di Redazione Altovicentinonline

 

 

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