Continuano senza sosta le adesioni alla manifestazione organizzata per sabato 16 novembre con partenza alle 14.30 dal Pala Romare di Schio e arrivo previsto alle 15.30 all’ospedale di Santorso.

Anche l’Unione Sindacale di Base (USB), Forza Italia, e le liste civiche di maggioranza Veneti per Schio, SchioDando e Fare A Schio hanno aderito, schierandosi al fianco dell’opposizione che ha supportato l’organizzazione della manifestazione.

“Stop ai disservizi ospedalieri causati da una mala gestione regionale che non tiene conto delle reali esigenze dei cittadini, e del territorio”, è il grido d’allarme dei civici scledensi che appoggiano l’amministrazione comunale.

L’allarme per una perdita di qualità della Sanità locale dell’Alto Vicentino, se prima era percepita in sordina è diventata ora evidente. E stride il silenzio assordante della regione e della lega in generale, che non danno nessun tipo di risposta, nemmeno per contestare una manifestazione che, diritto di manifestare a parte, ha un valore ben più importante. Un valore che, se al governatore Luca Zaia stessero a cuore i cittadini di questa zona di Veneto, dovrebbe averlo fatto sentire in obbligo di intervenire e scatenato una serie interventi e di presenze nel territorio che invece non ci sono stati. Un silenzio-assenso, che lascia intendere che alla Regione veneto va bene che l’ospedale di Santorso si spenga giorno dopo giorno per una lotta che non ha nulla a che fare con la Sanità pubblica ma che è tutta politica e si gioca sul peso degli assessori e dei consiglieri regionali.

“Il diritto alla salute è universale e non è di destra né di sinistra, ma di tutti – spiega Marco Tolettini, coordinatore locale di Forza Italia – E’ innegabile che il nostro ospedale ha subito un evidente depotenziamento”.

“L’Alto Vicentino ha visto un veloce degrado dei servizi socio-sanitari – spiega Usb – La Regione Veneto è la prima responsabile dei risvolti negativi nella qualità dei servizi, uniformandoli in termini di qualità al massimo ribasso. I continui tagli hanno reso i servizi sempre più scadenti e messo in condizione di difficoltà i lavoratori del settore, medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tutto il personale sanitario, costretto a turni massacranti per sopperire alla mancanza di personale. Ma quel che è peggio è che l’abbassamento dei costi e i tagli ai finanziamenti per il sistema socio sanitario ha incrementato la privatizzazione, cioè appalti ai privati pagati con soldi pubblici. Privati, che a loro volta offrono servizi e condizioni di lavoro ancora peggiori. I soldi dei cittadini devono rimanere nei servizi pubblici”.

Secondo Alex Cioni, capogruppo in consiglio comunale di SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio, “le criticità dei servizi sanitari emerse negli ultimi anni sono un dato oggettivo che alimentano le preoccupazioni della popolazione. Rimanere in silenzio o pavidamente nelle retrovie, nella speranza che qualcuno ci tolga le castagne dal fuoco è discutibile, oltre ad essere un errore che peraltro si rischia di pagare anche dal punto di vista politico. Nel contempo mi sento di affermare che per rispetto di tutto il personale sanitario, già in sofferenza per i motivi che conosciamo, vanno evitate strumentalizzazioni che rischiano di alimentare ulteriormente un clima ambientale conflittuale all’interno della stessa struttura sanitaria. Medici e personale infermieristico abbandonano Santorso anche per queste ragioni, il che non è un’opinione né un dettaglio da prendere sotto gamba. Se il variegato mondo progressista intendeva tutelare un bene comune come la sanità pubblica, prima di convocare la manifestazione avrebbe dovuto proporre un tavolo aperto a tutte le forze politiche e sociali, permettendo così ad ognuno degli interpreti di fare le proprie valutazioni sugli obiettivi da assumere nel supremo interesse di un servizio pubblico essenziale”.

A.B.

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