La scadenza nel 2020 del contratto tra Ulss 7 Pedemontana e le Rsa di Montecchio Precalcino che si occupano di disabili psichici e cognitivi e la notizia che “il nuovo appalto sarà affidato seguendo logiche di costi al ribasso” preoccupa non solo le famiglie dei pazienti ma anche i dipendenti delle strutture che denunciano una mobilitazione e invitano l’azienda sanitaria locale a non puntare sul risparmio ma sulla qualità dei servizi nella gara di assegnazione dell’appalto.

Dopo oltre 20 anni di collaborazione tra Ulss e le Rsa San Michele e Il Cardo infatti, il contratto è in scadenza e la paura è che i vertici della Sanità decidano di affidare l’incarico seguendo la logica del risparmio in termini economici, senza preoccuparsi troppo del servizio agli utenti e della salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti.

“È con grande preoccupazione che accogliamo le pur frammentarie notizie avute dal presidente e dal direttore dell’Ipab La Casa di Schio riguardo alla convenzione con Ulss 7 Pedemontana per la gestione delle Rsa San Michele e Il Cardo di Montecchio Precalcino – denunciano Stefano Bagnara, Elena Tonelli e Daniele Girardi a nome di Cigil, Cisl e Uil – Sembrerebbe infatti, che dopo oltre vent’anni di collaborazione tra i due enti pubblici, Ulss7 stia valutando l’ipotesi di bandire una gara di appalto nel 2020 che, in mancanza di rassicurazioni in merito, rischia seriamente di consegnare alle logiche del massimo ribasso, quello che negli anni si è contraddistinto come un servizio di eccellenza del territorio, per quanto riguarda la presa in carico della disabilità psichica e cognitiva. Riteniamo necessario che Ulss 7 faccia tutto quanto sia nelle proprie facoltà per garantire che non si disperda questa esperienza ventennale e che venga preservata la continuità assistenziale per i fragili ospiti delle strutture facendo valere le clausole sociali presenti nella convenzione per garantire continuità del rapporto di lavoro alle/agli oltre 130 lavoratrici e lavoratori che vi operano. La qualità dei servizi alla persona non può essere sacrificata sull’altare delle esigenze di bilancio. Per questo chiediamo che si aprano al più presto tavoli di confronto con Ulss 7, con la politica locale e Regione Veneto che chiariscano quale futuro si prospetta per le Rsa di Montecchio Precalcino e per le lavoratrici ed i lavoratori occupati. Qualora non arrivassero sollecite rassicurazioni in merito – concludono i sindacati – sarà inevitabile l’avvio di un percorso di mobilitazione con il personale dipendente che speriamo possa coinvolgere i famigliari degli ospiti e la cittadinanza tutta”.

A.B.

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