Secondo il pm che ha chiesto il rinvio a giudizio quella frase rappresenterebbe un reato. Con quell’ostentare la conoscenza dell’allora Capitano (oggi Maggiore) Davide Rossetti, ex comandante della Compagnia di Thiene, secondo l’accusa, l’imprenditore thienese Roberto Chemello, 52 anni, noto industriale del settore tessile, voleva minacciare i carabinieri del Nucleo Radiomobile che nel mese di marzo del 2019, gli intimarono l’alt dopo averlo visto sfrecciare a più di 120 chilometri  all’ora. Si scoprì che era in stato di ebbrezza alcolica , dopo aver faticato non poco a sottoporlo al test dell’etilometro che riscontrò 1,38 g/l , un tasso di quasi tre volte oltre quello consentito dalla legge. Chemello rischia  il processo ed in particolare, di rispondere anche di violenza e minaccia a  pubblico ufficiale. Secondo il pm, avrebbe detto ai militari di conoscere il loro superiore per convincerli a ‘chiudere un occhio’.

Chemello era stato ad una cena di lavoro e  stava viaggiando in direzione Breganze, quando avrebbe sorpassato con la propria Bmw X4, la pattuglia dei carabinieri di Thiene, impegnata in un servizio di controllo del territorio nel comune di Fara. Secondo i carabinieri in servizio, che lo hanno poi denunciato, l’imputato avrebbe messo in atto una serie di comportamenti ostruzionistici per convincerli a non sottoporlo al test dell’alcol, ma i militari sarebbero andati avanti nel controllo, constatando che l’imprenditore aveva un alito vinoso che non lasciava dubbi al fatto che avesse alzato il gomito. Imperterrito, avrebbe continuato a rifiutarsi e mentre uno dei militari della pattuglia saliva sulla gazzella per redigere gli atti, Chemello, secondo l’accusa, si sarebbe scagliato contro la portiera dell’auto di servizio spingendola contro il militare che avrebbe riportato lesioni al collo e al busto, giudicate guaribili con sessanta giorni di malattia, dai medici dell’ospedale Altovicentino. Solo a quel punto, il 52enne, intuendo di avere aggravato la sua posizione, si è calmato e si è sottoposto all’etilometro. I carabinieri quindi, non solo non hanno ‘chiuso l’occhio’ d’avanti all’ostentazione dell’amicizia di Roberto Chemello con il loro comandante, ma lo hanno denunciato. Vicenda che ha indotto il pm a richiedere il rinvio a giudizio, che dovrà essere deciso dal giudice per le udienze preliminari.

Se deciderà per il giudizio, il processo servirà a stabilire la colpevolezza o l’innocenza dell’imputato Roberto Chemello.

N.B.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia