Trentanove veneti ad altissimo rischio suicidio a causa del covid e 312 ad alto rischio. Sono i numeri del servizio InOltre, nato per volontà del direttore del reparto  di Psicologia Clinica Ospedaliera dell’Ospedale Alto Vicentino Santorso Emilia Laugelli nel giugno del 2012.

Numeri che fanno impressione e che raccontano di un disagio psichico fortissimo, che ha colpito anche 136  ragazzi veneti tra i 13 e i 18 anni, che si sono rivolti al servizio direttamente o tramite i genitori, perché messi in grave difficoltà psicologica dalla dad, dall’isolamento sociale, dalla mancanza di sport e aggregazione e per questo affidati ai servizi territoriali. Ma sono ben 13.265 i colloqui psicologici telefonici gestiti nei 10 anni di attività del Servizio inOltre (crisi economica, crollo delle banche, Covid) e sono stati accompagnati con percorsi dedicati, fisicamente, di persona, 894 cittadini che avevano palesato un alto grado di rischio suicidario e di emergenza.

Il Servizio Psicologico inOltre della Regione Veneto, contattabile componendo il numero verde 800 334343, è in prima linea nella lotta della sanità veneta contro il Covid, che non produce solo gravi effetti sul fisico, ma ha anche importanti strascichi sulla psiche delle persone, con l’apparire di vere e proprie situazioni di rischio suicidario classificato dagli esperti alto/altissimo.

In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione dei Suicidi, che si tiene il 10 settembre, è la Regione Veneto ad indicare la necessità di avere professionisti a cui affidarsi in caso di problemi di tipo pscichico.

Gli psicologi di inOltre infatti stilano una prima diagnosi e, se necessario, accompagnano le persone in un percorso verso i servizi di cura territoriali.

“Una realtà nuova e preoccupante, che apre una finestra particolarissima sulle vicende legate al Covid, alla quale stiamo dando lo stesso rilievo e lo stesso impegno che tutto il sistema sanitario ha posto e sta ponendo nella lotta al virus nelle sue manifestazioni fisiche – ha spiegato manuela Lanzarin, assessore alla Sanità della Regione –. Quelle morali non sono da meno, anzi. Non a caso, tra le varie iniziative, proprio in questi giorni abbiamo implementato le Unità Funzionali Distretti Adolescenti (le UFDA) per la presa in carico multidisciplinare dei giovani e delle famiglie che attraversano situazioni di disagio psicologico conseguentemente agli effetti delle misure di contenimento della pandemia, stanziando 2 milioni 274 mila euro per il reclutamento di professionisti sanitari, assistenti sociali e psicologi”.

A chiamare il numero 800 33 43 43 sono stati, ad oggi, nel 42% maschi e nel 58% femmine. Il 19% aveva tra 14 e 30 anni; il 34% tra 31 e 50 anni; il 16% aveva più di 71 anni.

Accade, per molte persone che le difficoltà e i momenti di crisi, laddove non lascino immaginare un futuro, aumentano il grado di esposizione al rischio suicidario e di emergenza. Solitudine, angoscia, preoccupazione e nessuna possibilità di venire fuori dal buio della situazione: queste sono le tematiche che i cittadini raccontano quando si affidano al servizio inOltre   chiamando il Numero Verde. Il rischio suicidario è aumentato nella fase post Covid, quando l’isolamento, la perdita del lavoro precario e le fragilità sono aumentate.  Si sono accentuati i disturbi d’ansia, i sintomi depressivi e le patologie psichiatriche.

Il servizio psicologico inOltre offre supporto quando si è in difficoltà

È disponibile per un confronto, una parola, un conforto, una conferma, rafforza i collegamenti con i Servizi territoriali, incontra i cittadini, offrendo percorsi di presa in carico personalizzati, aggancia la rete dei servizi sociosanitari e si relaziona con tutti i servizi utili alle persone in difficoltà: ad esempio i servizi sociali dei Comuni, le Caritas e le associazioni di categorie, così come anche il SUEM e le Forze dell’Ordine.

di Redazione Altovicentinonline

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