Festine private, persone positive al covid che violano la quarantena e circolano senza riguardo e addirittura contagiati che forniscono alla Ulss numeri falsi per non essere controllati.

E’ una vera e propria emergenza quella del comportamento sbagliato di molti cittadini che, negazionisti o meno del virus, non rispettano le regole base per evitarne la diffusione. Ed il risultato è sempre lo stesso: i contagi non calano, le strutture ospedaliere rischiano di non farcela, medici, infermieri e operatori sono allo stremo. E come se non bastasse, con il Capodanno di mezzo e le troppe feste organizzate in privato, “tra 2 settimane subiremo il peso di nuovi contagi”.
La prova della responsabilità individuale sulla diffusione del coronavirus risiede in un dato che fa riflettere: a diffusione dei contagi è molto maggiore nelle strutture sanitarie non covid rispetto a quelle covid. Il contatto privato è quindi alla base della ‘contaminazione’.

Veneti brava gente allora? Non si direbbe proprio.

E’ un appello accorato quello che arriva da Bortolo Simoni, direttore generale della Ulss7 Pedemontana, che in rappresentanza di tutta la sanità territoriale, durante la consueta conferenza stampa, ha chiesto aiuto proprio ai cittadini: “Il sistema sanitario da solo non ce la può fare se non ci sono i comportamenti collettivi per impedire la diffusione del virus, servono atteggiamenti responsabili. Durante

le feste sono stati segnalati numerosi assembramenti, abbiamo avuto segnalazioni di persone in quarantena che non si fanno trovare, alcuni hanno dato numeri falsi, positivi che girano liberamente. C’è un diffuso calo di attenzione verso le misure di prevenzione base, come il distanziamento sociale, l’uso di mascherine, il rispetto delle regole”.

La curva dei contagi non cala nemmeno se l’intero territorio è in zona rossa e con misure di sicurezza più elevate ormai da giorni ed il peggio deve ancora venire, quando si manifesteranno i sintomi da contagio dovuti ai contatti recenti. Appare quindi inevitabile, come annunciato anche a livello governativo, la proroga delle restrizioni dopo l’Epifania.

I numeri del covid oggi

In ripresa i ricoveri per i contagi da coronavirus, con un balzo da 224 a 242 utenti che hanno bisogno di ospedalizzazione. “Valori che nella nostra azienda sanitaria sono ancora accettabili – ha spiegato Bortolo Simoni, che si è detto però preoccupato per i troppi comportamenti sbagliati di troppe persone – Abbiamo 61 posti disponibili e se il livello si abbassasse sotto i 50 saremmo pronti ad intervenire”. A Santorso il maggior numero di ricoverati (143), con ampio margine di ricovero in tutte le aree. 14 i ricoverati ad Asiago, con 16 letti in totale a disposizione.

I vaccini e le case di riposo

E’ partita con i motori al massimo la macchina delle vaccinazioni dei due distretti della Ulss7 Pedemontana, con personale sanitario e strutture di ricovero di persone a rischio in testa alla lista.

Sono attesi entro il 4 gennaio due nuovi ‘vassoi’ con oltre 3mila vaccini per la Ulss7 Pedemontana e anche ad Asiago sarà aperto un punto vaccini, per evitare a chi deve inoculare la dose di scendere a Bassano.

“Consumeremo tutte le dosi che abbiamo prima di ricevere la nuova scorta – ha specificato Simoni – Il target principale sono sempre gli anziani ed il personale lavorativo”.

Per chi obietta e non se la sente di vaccinarsi, la Ulss7 ha dichiarato “di non aspettare nessuno”. Per i lavoratori nelle case di riposo che rifiutano il vaccino “non possiamo fare nulla come Ulss né come Regione, trattandosi di soggetti giuridici indipendenti. L’intero sistema però soggiace al piano di sanità pubblica, per cui serve supervisione per vigilanza e controllo, il governo sta quindi valutando come procedere, certo ci potranno essere interventi legislativi in base alle percentuali di chi sceglie di non vaccinarsi”.

Sono comunque molto buoni i dati sulle vaccinazioni nella Ulss7, con oltre 1.300 vaccinati sui 6.043 nell’intera Regione (dati a fine anno).

Nelle case di riposo della Ulss7 sono 235 gli ospiti positivi, su un totale di 2.700 persone. “Un dato che testimonia un miglioramento, dai 307 casi della settimana scorsa – ha spiegato Liviano Vianello, direttore dei servizi del dipartimento di prevenzione – 141 sono gli operatori positivi e 21 i non sanitari. La situazione è stabile, ci sono 13 focolai da settimane, le strutture tengono”.

Proprio all’importanza di vaccinare gli anziani ha fatto riferimento il commissario Bortolo Simoni: “Vaccinare gli anziani significa non solo ridurre notevolmente il rischio della loro morte, ma anche ridurre l’intasamento nelle terapie intensive e negli obitori”.

“Prosegue al massimo, anche nei giorni festivi, la procedura vaccinale – ha spiegato il direttore dell’ospedale di Santorso Milvia Marchiori – Il primo giorno dell’anno sono state inoculate oltre 90 dosi e oggi, alle 10, ne avevamo fatte già 50”.

Anna Bianchini

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