“Lo scopo di questa risoluzione è promuovere un grande patto educativo tra famiglie, scuole e istituzioni per garantire un uso consapevole e responsabile della tecnologia tra i più giovani. Dobbiamo affrontare con coraggio una sfida che riguarda la salute, l’educazione e il benessere delle nuove generazioni. Anche i recenti fatti di cronaca stanno dimostrando come troppi ragazzi, specie i più fragili, rischiano di confondere la realtà con quello che vedono sui social dove tutto sembra un film: sono percezioni che rischiano di produrre effetti terribili”
Così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale del Veneto, presenta l’iniziativa con cui si invita il Governo a valutare l’introduzione di limiti nell’uso degli smartphone da parte dei minori e si chiede alla Regione di attivare, insieme al sistema scolastico, una campagna di educazione digitale in tutte le scuole del Veneto.
“La nostra proposta parte da un dato allarmante: l’utilizzo non controllato dei dispositivi digitali da parte dei ragazzi è associato a conseguenze significative sul piano fisico, mentale e relazionale. Studi clinici mettono in evidenza un aumento dell’ansia, della difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, isolamento sociale e calo dell’autostima nei giovani che fanno un uso prolungato e non regolato dello smartphone. Inoltre, la continua esposizione agli stimoli digitali può alterare i meccanismi legati alla motivazione, alla gestione delle emozioni e all’interazione reale con gli altri.”
“Naturalmente – precisa Elisa Venturini – l’uso del cellulare non va demonizzato. È uno strumento potente, che offre opportunità straordinarie in termini di apprendimento, creatività e comunicazione. Ma proprio per questa sua potenza è indispensabile regolamentarlo, per aiutare i ragazzi a sviluppare un rapporto sano, equilibrato e critico con la tecnologia.”
“Questa proposta si inserisce in un contesto europeo che si sta rapidamente muovendo nella stessa direzione. In Francia, lo smartphone è vietato a scuola fino ai 15 anni. In Finlandia, da agosto 2025 entrerà in vigore un divieto totale d’uso durante l’orario scolastico. In Danimarca si sta lavorando a una legge per proibire gli smartphone nei contesti educativi, mentre in Austria e Spagna si stanno introducendo limiti chiari per proteggere i minori.”
Elisa Venturini sottolinea anche l’importanza di coinvolgere famiglie, scuole e istituzioni: “Vogliamo promuovere i patti educativi digitali, strumenti che permettono a genitori, insegnanti e amministratori locali di condividere responsabilità e obiettivi. Non si tratta di vietare, ma di educare. Non di escludere, ma di accompagnare.”
La risoluzione richiama inoltre la petizione nazionale ‘Smartphone e social: ogni tecnologia ha il suo tempo’, che propone di fissare a 14 anni l’età minima per possedere uno smartphone e a 16 anni quella per accedere ai social network.
“Un’iniziativa alla quale hanno già aderito altre Regioni italiane e molte voci autorevoli della cultura, della psicologia e dell’educazione – conclude Elisa Venturini – e che dimostra che la politica, quando unisce competenza e visione, può davvero fare la differenza per il futuro dei nostri figli.”
