Un plauso a “tutti i veneti, a cominciare dai veronesi, padovani e bellunesi, che primeggiano nelle classifiche nazionali del dono: tutta la mia gratitudine per il grande cuore dimostrato. Senza questo slancio di generosità e altruismo, il Veneto non avrebbe potuto toccare nel 2022 il record assoluto di 522 trapianti effettuati né abbassare al 20,3 contro il 29,5 nazionale il tasso di opposizione alla donazione”. Lo dice il presidente del Veneto, Luca Zaia, alla luce dell’ultima edizione dell’Indice del Dono, rapporto del Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2022 all’atto dell’emissione della carta d’identità elettronica. Verona e Padova sono quarta e quinta tra i Comuni oltre 100.000 abitanti, Belluno settima tra i Comuni fra 30 e 100 mila abitanti, Ponte nelle Alpi nona tra quelli tra cinque e 30 mila e la piccola Vallada Agordina addirittura prima in Italia con una percentuale di consensi oltre il 90%. Un pensiero particolare, Zaia lo manda ai bellunesi, perché Belluno, nella classifica tra province, è la migliore del Veneto e tra le prime in Italia, sesta su 107, ma Padova, decima, Verona tredicesima, Vicenza ventesima ex aequo con Treviso, Venezia, 28esima, “testimoniano di un fenomeno virtuoso diffuso, frutto di una grande cuore delle persone e di un altrettanto grande lavoro sulla cultura del dono portato avanti da anni dalla Regione con la straordinaria collaborazione delle Associazioni del volontariato. Un organo donato è una vita salvata, donata a una persona che può riprendere il suo cammino con modalità a volte straordinarie”, e cita cinque trapiantati che andranno ai World Transaplant Games di Perth: a loro “l’augurio che possano tornare con al collo una bella medaglia, come inno alla vita”.

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