Il matrimonio resta un rito importante per molti italiani, ma sempre più spesso si trasforma in una scommessa. A dirlo non sono solo i numeri ufficiali, ma anche le ricerche online. E in questo scenario, il Veneto si distingue nettamente come la regione dove il divorzio si “cerca” di più, se non altro su Google.

Nel 2023, secondo i dati ISTAT, in Italia si sono registrati 79.875 divorzi, pari a 1,4 ogni mille abitanti. Un dato stabile nel tempo, ma che nasconde forti differenze territoriali. Per coglierle meglio, il sito Casinos.com ha elaborato un nuovo indicatore: l’Indice di Fragilità Coniugale (IFC). Una formula che combina statistiche ufficiali (70%) con il peso delle ricerche online su Google negli ultimi due anni (30% suddiviso tra i termini “avvocato divorzista” e “divorzio”).

Il risultato? Il Veneto domina la classifica nazionale, grazie a un interesse digitale che non ha rivali: 100 punti su 100 sia per “avvocato divorzista” sia per “divorzio”, il massimo possibile. L’IFC assegna così al Veneto una quota bookmaker di 1.50, la più bassa in assoluto, a indicare la “favorita” nella corsa al divorzio – almeno nella mente (e nelle ricerche) dei suoi abitanti.

Il divorzio digitale: tanti dubbi, meno atti ufficiali

Curiosamente, nonostante questa alta attenzione online, il Veneto non è tra le regioni con il numero più elevato di divorzi effettivi. In cima alla classifica per tasso di divorzi reali ci sono infatti Sicilia, Sardegna e Liguria, tutte con un tasso del 1,6%, ben sopra la media nazionale. Tuttavia, queste regioni risultano meno attive online: la Sicilia, pur rappresentando quasi il 10% dei divorzi totali del 2023, si ferma a quote IFC tra 1.64 e 1.73, proprio per lo scarso numero di ricerche digitali.

Il Veneto, invece, sembra rappresentare l’Italia che si prepara al divorzio, riflettendo forse una maggiore consapevolezza, o una tendenza a informarsi prima di agire. Un comportamento che lo accomuna alla Lombardia, seconda in classifica con una quota IFC di 1.57 e punteggi altissimi anche lei nelle ricerche Google (90 per “avvocato divorzista”, 91 per “divorzio”).

Italia spaccata tra divorzi reali e “virtuali”

L’Indice di Fragilità Coniugale traccia così una spaccatura interessante: da un lato il Sud e le Isole, dove i divorzi sono più numerosi ma l’uso del web meno diffuso; dall’altro il Nord digitale, con Veneto e Lombardia a fare da apripista in termini di attenzione e ricerca sul tema.

In mezzo, regioni “moderate” come Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana, che mostrano un equilibrio tra divorzi reali e interesse online, con quote IFC comprese tra 1.88 e 2.04.

Chiudono la classifica le regioni più “stabili” (o meno digitali?): Umbria, Molise, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Basilicata, tutte con tassi di divorzio bassi e scarso interesse online. Il primato di solidità spetta a Bolzano, con la quota più alta d’Italia (6.01) e il tasso di divorzi più basso: appena 0,9%.

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