Con oltre 500 persone in terapia intensiva in Veneto e 19 milioni di ristori in arrivo, il presidente della Regione Luca Zaia si dice consapevole della polemica che ha avvolto l’ospedale di Santorso, con i sindaci in parte firmatari di un documento in cui rivendicano soluzioni alle criticità e assunzione di personale, ma sposta l’attenzione sulle preoccupazioni dei cittadini. “Si tratta di preoccupazioni normali, che hanno tutti i cittadini che vivono in un territorio che ha l’ospedale centro covid – Simoni questa volta, a differenza della prima ondata è riuscito a non chiudere i reparti, pur diminuendo le attività non urgenti e con i motori al minimo”.

Zaia è tornato sulla responsabilità individuale dei cittadini nella diffusione del covid, con gli assembramenti considerati causa principale, specificando che 200 dei ricoveri non sono covid e riwentrano nei parametri normali della Sanità regionale.

“Da qui ad aprile è troppo lungo il tempo per poterlo gestire con dpcm o restrizioni, dobbiamo darci da fare noi per rispettare le regole – ha detto Zaia – Lo dobbiamo anche a chi lavora. Sento parlare delle feste di natale, ma si abbia rispetto per chi a Natale deve lavorare, non muore nessuno se lo facciamo in modo tradizionale per quest’anno”.

Zaia ha spiegato le ragioni della zona gialla: “Siamo in zona gialla grazie ai parametri valutati in base al Comitato Tecnico Scientifico, non per altri motivi. Abbiamo passato l’esame e siamo qui, come fossimo bravi studenti. Ma se non studiamo più, il prossimo esame non lo superiamo, basta guardare gli assembramenti. C’è il divieto e non dobbiamo farli”.

Domani, mercoledì 2 dicembre, il prossimo incontro con il governo.

e Luca Zaia si dice consapevole della polemica che ha avvolto l’ospedale di Santorso, con i sindaci in parte firmatari di un documento in cui rivendicano soluzioni alle criticità e assunzione di personale, ma sposta l’attenzione sulle preoccupazioni dei cittadini. “Si tratta di preoccupazioni normali, che hanno tutti i cittadini che vivono in un territorio che ha l’ospedale centro covid – Simoni questa volta, a differenza della prima ondata è riuscito a non chiudere i reparti, pur diminuendo le attività non urgenti e con i motori al minimo”.

Zaia è tornato sulla responsabilità individuale dei cittadini nella diffusione del covid, con gli assembramenti considerati causa principale.

“Da qui ad aprile è troppo lungo il tempo per poterlo gestire con dpcm o restrizioni, dobbiamo darci da fare noi per rispettare le regole – ha detto Zaia – Lo dobbiamo anche a chi lavora. Sento parlare delle feste di natale, ma si abbia rispetto per chi a Natale deve lavorare, non muore nessuno se lo facciamo in modo tradizionale per quest’anno”.

Zaia ha spiegato le ragioni della zona gialla: “Siamo in zona gialla grazie ai parametri valutati in base al Comitato Tecnico Scientifico, non per altri motivi. Abbiamo passato l’esame e siamo qui, come fossimo bravi studenti. Ma se non studiamo più, il prossimo esame non lo superiamo, basta guardare gli assembramenti. C’è il divieto e non dobbiamo farli”.

Domani, mercoledì 2 dicembre, il prossimo incontro con il governo.

A.B.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia