Il  presidente della Giunta regionale Luca Zaia ha firmato pochi minuti fa il decreto di stato di crisi per tutta la Regione, stante il perdurare del maltempo su tutto il Veneto e in considerazione dell’aggravarsi delle condizioni nelle ultime ore in numerosi territori.

Ancora critica la situazione nell’alto vicentino a causa dal maltempo. Anche sul resto della Regione la forte pioggia sta mettendo a dura prova la macchina dei soccorsi che raddoppia. Raddoppiati i turni in tutti i comandi provinciali dei vigili del fuoco, per fare fronte  a tutte le richieste di soccorso per le avverse condizioni meteo.
Sono oltre 300 gli interventi eseguiti in Veneto dai vigili del fuoco nella giornata di oggi fino alle ore 18, in corso 120 interventi altri 300 in attesa da evadere. Non si segnalano al momento persone ferite o coinvolte per motivi legati al maltempo. In tutti i comandi le sale operative sono state rinforzate con l’apertura delle sale emergenze dirette dai comandanti provinciali. Tutte le operazioni di integrazione e coordinamento tra i diversi comandi vengono dirette dalla sala emergenza della direzione di Padova con a capo il direttore interregionale dei vigili del fuoco Fabio Dattilo.

Vicenza e provincia, gli interventi dei pompieri
Eseguiti 55 interventi legati al maltempo per alberi, pali su sede stradale, prosciugamenti e smottamenti Arcugnano, Vicenza, Asiago, Gallio, Lugo, Posina, Bassano, Montegaldella, Valli del Pasubio, Conco, Schio, Sarego, Lastebasse. In attesa 46 chiamate da verificare.

Ecco la situazione, nel quadro aggiornato dalla Regione
Rimangono isolati Lastebasse, Pedemonte e Posina con l’evacuazione di alcuni abitazioni Si segnalano criticità lungo la viabilità provinciale e regionale che interessa la provincia. La SP 47 della Valsugana è stata riaperta al confine regionale con la Provincia autonoma di Trento.
Restano problemi a: SP 81 comune di Tesina loc. Gonna interrotta – SP 350 da Lavarone in Provincia autonoma di Trento non si percorre verso il Venetosi percorre in senso inverso – SP 85 al km 2,5 è chiusa –  SR 11 è chiusa in entrata a Torri di Quartesolo – SP 350 interrotta al km 31 –  SP 31 frana isola abitato a Posina: il sindaco Andrea Cecchellero ha evacuato 10 persone già sistemate in albergo.
E’ iniziata l’attivazione della cassa di laminazione in linea di Trissino propedeutica all’attivazione del bacino di laminazione. In relazione alla frana del Rotolon, in comune di Recoaro, è stato superato il limite di criticità ma al momento non risultano segnalazioni.

Il torrente Astico ‘sorvegliato speciale’ a Lugo
Sempre in Regione ulteriori situazioni di criticità sono state evidenziate nel comune di Lugo, dove il sindaco Robertino Cappozzo segnala criticità sull’Astico in crescita e dove due abitazioni sono state avvertite del pericolo possibile.

 

Altri interventi dei vigili del fuoco in tutta la Regione
Venezia, eseguiti 68 operazioni di soccorso di cui la maggior parte per gli eventi atmosferici in corso per caduta di alberi pali, dissesti statici, prosciugamenti e recupero di oggetti pericolosi per la navigazione. Interventi a: Venezia, Mestre, Eraclea, Campagna Lupia, Santa Maria di Sala, Mira, Chioggia, Portogruaro. In corso ancora 70 richieste quasi tutte legate al maltempo. Nel pomeriggio alle 14.30 i pompieri sono intervenuti con due autopompe lagunari in Sestiere Castello in Calle dell’ospedale per l’incendio di un negozio di detersivi. Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dello stabile sono terminate dopo circa due ore. A san Michele al Tagliamento dispiegati i mezzi per il pompaggio ad alta capacità con 28 operatori per eventuali criticità del Tagliamento.
Belluno, eseguiti 50 operazioni di soccorso per smottamenti, frane, danni d’acqua cadute di alberi e pali nelle zone del Bellunese, Agordino, Comelico, Cadore e Feltrino. Oltre 200 le chiamate da verificare. Mobilitati tutti i distaccamenti volontari dei vigili del fuoco della provincia.
Treviso, eseguiti 49 interventi per alberi, rami pericolanti e pali abbattuti e prosciugamenti nei comuni di San Biagio di Callalta, Zenson di Piave, Vittorio Veneto, Silea, Motta di Livenza, San Zenone degli Ezzelini, Caerano San Marco, Cordignano, Sarmede, Ponte della Priula, Segusino, Asolo, crocetta del Montello, Ponte di Piave, Villorba, Conegliano, Paese, Treviso. Numerose chiamate in serata per danni causati dal vento in tutta la provincia. In attesa 36 chiamate da verificare.
Padova, eseguiti 33 interventi per piante, pali su sede stradale, dissesti statici a: Este, Baone, Padova, Monselice, Loreggia, Ospedaletto Euganeo, Piove di Sacco, Piacenza D’Adige, Saonara. In attesa 35 chiamate da verificare.
Rovigo, eseguiti 32 interventi per piante e pali su sede stradale, rimozione oggetti pericolanti a: Rovigo, Papozze, Occhiobello, Ficarolo, Lusia, Stienta, Castelmassa, Trecenta, Adria, Badia Polesine, Lendinara, Villadose. In corso di verifica altre 36 chiamate.
Verona, eseguiti 41 interventi soprattutto per piante, pali e rami pericolanti e per la rimozione di coperture e oggetti pericolanti a: Verona, Costermano, Caprino Veronese, Angiari, Legnago, Bevilacqua, Bussolengo, Garda, Bosco Chiesanuova, Villafranca di Verona, San Bonifacio, Grezzana, Caprino Veronese, san Martino Buon Albergo. In corso di attesa di verifiche 37 chiamate.


“Era dal 1966 che non cadeva così tanta pioggia”

Nei costanti aggiornamenti in Regione, il dato che emerge è che il il maltempo di questi giorni, per intensità ed estensione, appare certamente come il più rilevante registrato negli ultimi decenni.
Nel sottolineare l’importanza di non abbassare il livello di guardia e con l’invito ai cittadini di compiere nelle prossime ore e fino a domani gli spostamenti strettamente necessari, dall’Unità di Crisi attivata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e coordinata dall’assessore Gianpaolo Bottacin, si evidenziano come  elementi estremamente significativi la quantità di pioggia caduta mediamente in tutto il territorio regionale, che ha toccato i 500 mm in 48 ore, dato che non si registrava dal 1966 in proporzioni di questo tipo.
A tutto ciò si aggiungano i picchi registrati in alcune zone alpine e prealpine in cui si potrebbe superare la ragguardevole misura di 700 mm. Anche il fenomeno dell’acqua alta a Venezia ha raggiunto un livello di 1,6 metri, cosa che non accadeva dal 1979.
Relativamente in particolare all’arco alpino e pedemontano sono stati inoltre registrati fenomeni franosi con erosioni ai piedi delle opere di difesa idraulica in moltissime località.È in corso la decisione, di concerto con le altre Regioni interessate, di attivare uno svaso dell’acqua dell’Adige nel lago di Garda attraverso la galleria Mori Torbole, cosa che non avviene da quasi vent’anni, con lo scopo di alleggerire l’ondata di piena nelle località toccate dal basso Adige.

di Redazione AltovicentinOnline

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