“In questo momento escludiamo l’addizionale Irpef” anche perché “noi il bilancio lo abbiamo già chiuso ed è in Consiglio regionale”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia risponde oggi a palazzo Balbi, Venezia, in merito alla possibilità di introdurre l’addizionale Irpef. In ogni caso, la tassa potrebbe essere “elemento di discussione”, ma perché sia così bisogna che al prossimo tavolo di partenariato, convocato il 26 ottobre, “emerga una posizione unitaria”, anche per evitare “interpretazioni malevole che si potrebbero dare” in questo “momento di crisi”. La palla passa quindi ad associazioni di categoria, che hanno già fatto sapere che potrebbero dare un parere favorevole solo se una parte del gettito fosse destinato alle imprese, e ai sindacati, che hanno invece chiesto che l’addizionale sia introdotta a sostegno di misure sociali per le categorie più in difficoltà. Idea che sembra trovare d’accordo Zaia, che pone come “base” per la riflessione la destinazione del gettito a misure sociali. “Considerate che parla uno che è contro le tasse, ma dobbiamo constatare che ci sono 500.000-600.000 veneti che non sbarcano il lunario.”. Il gettito dell’addizionale, che potrebbe valere 300 milioni di euro se la tassa fosse introdotta per i redditi a partire dai 15.000 euro, secondo le proiezioni della Regione fatte “sulla base dell’Emilia Romagna che peraltro tassa anche gli under 15.000 euro”, dovrebbe quindi essere destinato al sostegno delle case di riposo, le cui rette sono in deciso aumento, allo sconto negli abbonamenti al trasporto pubblico locale per i redditi bassi, agli asili nido, ai non autosufficienti e ai disabili, chiarisce il presidente del Veneto. Detto questo, rimane il fatto che al momento “il bilancio è chiuso” e pertanto l’addizionale non ci sarà a meno che “dal tavolo non emergano novità unanimi”, conclude Zaia, convinto che i veneti non prenderebbero in ogni caso male l’eventuale introduzione della tassa, magari in via temporanea come una sorta di una tantum legata alle difficoltà del momento, perché “sono straordinari, ricordo che con il Covid sono arrivati 60 milioni di euro di donazioni”.

La reazione dell’opposizione

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia dovrebbe prendersi la responsabilità di decidere sull’eventuale introduzione dell’addizionale Irpef e sull’utilizzo del gettito che ne deriverebbe, evitando il “teatrino inaccettabile” che sta invece andando in scena. L’attacco arriva dalla vice capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Veneto, Vanessa Camani, in replica a quanto affermato oggi da Zaia in conferenza stampa a palazzo Balbi. “Il suo richiamo ad una ‘uniformità di condivisione e di sfida’ con le categorie e le parti sociali ha il sapore del paravento e dello scaricabarile”, affonda Camani.

“Il Veneto deve affrontare crisi strutturali trascurate da anni, dalla situazione delle Rsa ai servizi per l’infanzia, dal trasporto pubblico all’accesso al credito per le imprese, dagli investimenti per l’innovazione alla sanità. Oggi queste crisi sono divenute vere emergenze e servono scelte responsabili e investimenti duraturi”. E quindi “Zaia ammetta di aver sbagliato in questi anni a trascurare i campanelli d’allarme e si assuma oggi la responsabilità anche di decisioni scomode ma forse necessarie. Spiegando perché ha sbagliato, cosa intende fare e come vuole risolvere i problemi”, conclude.

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