Zaia ritorna sull’ordinanza di ieri e precisa con toni autorevoli quello che evidentemente è stato frainteso con la definizione ‘lockdown soft’.

“Basta leggere la mia ordinanza, che è più restrittiva rispetto al dpcm, per capire che non ho allentato le maglie e che non siamo usciti dall’emergenza – ha spiegato il governatore – Ho autorizzato le uscite di casa per sgranchirsi le gambe oltre i 200 metri, allineandomi al dpcm che non metteva restrizioni, ma è ovvio che si tratta comunque di rimanere nelle vicinanze di casa. Ma concedo solo 24 ore e, se non rispettate di rimanere vicino a casa, rimetto il limite di 200 metri”.

Buonsenso per il quale non servirebbe nemmeno una ordinanza, secondo Zaia, che ha voluto ribadire ancora una volta quanto grave sia l’emergenza coronavirus e quanto la responsabilità di ognuno di rifletta non solo sulla diffusione del contagio, ma sulla morte effettiva delle persone.

Che qualcosa fosse stato frainteso, o interpretato a proprio piacimento, è stato ben chiaro fin da subito, dato che già ieri si vedevano tante persone girare liberamente, alcune addirittura affollare i rifugi di montagna, altre passeggiare come se nulla fosse per strade e sentieri.

Per riportare un po’ ordine e spiegare meglio l’ordinanza, il governatore della Regione ha specificato, con il tono tipico di chi comprende di avere a che fare con parecchie persone che si informano in maniera scorretta e capiscono quello che fa comodo: “E’ ammesso tagliare il bosco solo se si risiede nella proprietà, oppure si può delegare un professionista, ma non si può andare a tagliare la legna nel bosco. Non si può tagliare l’erba della seconda casa, si può solo quella del giardino della casa dove si abita”. Una specifica di cui si è sentita la necessità anche nell’Alto Vicentino, dove a Laghi il sindaco Giovanni Sella aveva dovuto spiegare a molti cittadini quello che non era stato compreso.

“Non si possono fare grigliate nei terrazzi o giardini comuni, si possono fare solo nel proprio terrazzo o giardino e con le persone che vivono in casa insieme, non con familiari che arrivano da fuori – ha continuato Zaia – Non si possono fare escursioni al mare o in montagna”. Zaia ha richiamato al senso di responsabilità di ognuno spiegando che ci sono bambini immunodepressi, malati oncologici, anziani e persone deboli che hanno assoluta necessità di sicurezza. “Per colpa di qualche irresponsabile rischiano di pagare tutti – ha detto innervosito – Per acquistare le scarpe al bambino, si deve andare in prossimità, non fare il giro dei negozi, idem per fare la spesa”.

La ripresa

“Il lockdown di fatto non c’è – ha ribadito convinto Zaia – Ci sono attività non necessarie aperte e persone in giro. Per cui è un fatto, non una opinione. Questo ci colloca nella ‘Fase 2’ del virus, quella della ripresa graduale. Ci sono due scuole di pensiero, una dice che dobbiamo aspettare che il virus passi, ma è impensabile perché le nostre previsioni ipotizzano questo a luglio e per noi non è fattibile. Per ripartire dobbiamo seguire la seconda linea di pensiero, che ci dice che dovremo convivere con il virus e trovare un compromesso di vita con il virus, con le dovute precauzioni. Per questo è obbligatorio usare le mascherine sempre quando si è fuori da casa, anche i bambini. Se non si ha la mascherina basta un foulard, ma la bocca e il naso devono essere coperti. Abbiamo sconfitto la peste e la spagnola, passerà anche questa, ma per adesso dobbiamo aspettare”.

Ecocentri

La speigazione arriva da Erminio Masero, sindaco di Piovene Rocchette: “Gli ecocentri, per disposizione regionale, sono aperti – ha voluto sottolineare Masero ai tanti cittadini che lo sollecitavano – Sta però ai Comuni e al gestore Ava nell’Alto Vicentino valutare se ci sono le condizioni di sicurezza per tenerli aperti o chiuderli”.

Anna Bianchini

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