Veneti traditi dal governo? Eppure sugli scranni di Roma ora siedono i leghisti.

Si fa sempre più tesa l’aria che si respira quando si parla di autonomia del Veneto, perché se da una parte ci sono i cittadini che premono, dall’altra ci sono le istituzioni romane che sembrano tirarla per le lunghe. E oggi ad accendere la miccia nell’animo di qualche parlamentare ci ha pensato Roberto Brazzale, imprenditore di Zanè.

“Il governo tradisce il Veneto” è quando ha dichiarato oggi stilando una bella e visibilissima lista dei parlamentari che sostengono la maggioranza giallo-verde, mandando su tutte le furie l’onorevole della Lega Erik Umberto Pretto.

“Brazzale contesta con uno scetticismo a priori – ha commentato Pretto – Tempi, modi, date, non gli va bene come procede il percorso verso l’autonomia. Ma io non ci sto ad essere additato come un ‘traditore’ in quanto leghista, al governo operiamo così perché scegliamo la via della concretezza”.

Una concretezza che finora, ha solo visto posticipi, manifestati in primis da Erika Stefani, ministro per le Autonomie Regionali, che prima aveva lanciato un “entro ottobre”, poi ha comunicato “spero entro Natale”, per essere infine bypassata dal governatore Luca Zaia che, all’annuncio del premier Giuseppe Conte della firma fissata per il 15 febbraio, ha dichiarato “E’ un bellissimo regalo di Natale”.

In Veneto però, la misura è quasi colma e a destare preoccupazione sono soprattutto l’atteggiamento del ministro Stefani e il Movimento 5 Stelle. I grillini infatti, sembrano ondeggiare tra il sì più deciso e la volontà di mettere dei paletti belli grossi. E i veneti, che sono abituati a realizzare in tempo record quanto viene stabilito, ora fremono al davanzale in attesa che l’autonomia diventi realtà e che il tutto non si tramuti in un bluff.

Brazzale, in sintesi, con il suo post si è fatto da portavoce dei disillusi e non ha risparmiato nessuno dei politici locali che ora siedono a Roma e di fatto si sono sempre espressi a favore dell’autonomia: “Ecco chi sono i parlamentari veneti della Lega che stanno sostenendo con il loro voto il governo che nega l’Autonomia Differenziata richiesta da oltre due milioni di elettori veneti il 22 ottobre 2017 – ha scritto Brazzale – Condividiamo e chiediamo loro chiarimento del loro comportamento rispetto alla volontà dei loro elettori”.

Nella lista spiccano gli esponenti locali Erik Umberto Pretto, Silvia Covolo, Germano Racchella e soprattutto Erika Stefani.

Punto sul vivo, Pretto ha immediatamente replicato: “Roberto Brazzale, ma come ti permetti di affiancare il mio nome al termine ‘traditore’? Per il Referendum del 22 ottobre ho fatto molto più di te, e su questa linea mi sto muovendo. Smettila di fare fanta-politica. L’autonomia del Trentino e dell’Alto Adige rimane il nostro principio ispiratore, ma chiunque abbia un minimo di conoscenza delle dinamiche politiche sa perfettamente che la strategia del ‘tutto e subito’ non porta lontano. Un imprenditore lo dovrebbe sapere più di tutti. Non ci sto a farmi dare del traditore in quanto leghista. Queste esternazioni sono alquanto superficiali. La politica che quotidianamente ci impegniamo a fare è una cosa seria, e va conosciuta nelle sue procedure, nelle sue prassi, nelle sue tempistiche, talvolta anche nelle sue liturgie affinché possa portare a risultati concreti. La Lega e i suoi rappresentanti istituzionali, i suoi amministratori e i suoi segretari di ogni ordine e grado, insieme ai tantissimi militanti e sostenitori, si è battuta più di tutti per la vittoria del Sì al Referendum del 22 ottobre 2017, con l’unico obiettivo di costruire finalmente un percorso serio nei fatti, più che nelle parole, che consenta ai Veneti di ottenere quanto per decenni hanno potuto soltanto sognare: l’autonomia del Veneto. Abbiamo faticato tanto durante quella campagna referendaria, organizzando oltre 73 eventi sul territorio in meno di 45 giorni e abbiamo lottato poi per incardinare un processo virtuoso che, grazie al costante impegno del nostro governatore Luca Zaia e del nostro ministro Erika Stefani, finalmente vede la luce. Ed è questo uno dei tanti motivi per cui sosteniamo con forza l’azione di questo governo. Ieri il Consiglio dei Ministri ha annunciato che il 15 febbraio 2019 il premier Giuseppe Conte firmerà con il Governatore Luca Zaia l’intesa per l’autonomia del Veneto. Il Ministro per le Autonomie e gli Affari regionali Erika Stefani, che ha illustrato la bozza d’intesa, in questi mesi ha avviato un’istruttoria con i colleghi dei vari dicasteri, che sarà completata entro metà gennaio. Si arriverà quindi alla firma dell’intesa, alla quale seguirà una legge dello Stato da approvare a maggioranza assoluta del Parlamento. Questo momento è dunque storico, perché mai prima nella storia il Consiglio dei Ministri italiano si è trovato ad analizzare un progetto qualificato e sostanziale per l’autonomia della nostra Regione. Ci sono poi i politicanti, irresponsabili ed urlanti, che vivono soltanto del malcontento popolare per ricavarsi un minimo spazio nel panorama politico, che trovano sempre il modo di fare polemica. Questo è un mondo che non ci appartiene, in quanto non volto a trovare delle soluzioni ma soltanto ad esasperare i problemi. Siamo certi che la maggioranza dei cittadini sia dalla nostra parte”.

Anna Bianchini

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