“Il Padre” di Strindberg in scena al Comunale nella nuova produzione del Circolo La Zonta.

Calca i palcoscenici da trent’anni e non ha perso la voglia di sperimentare e guardare oltre. E’ La Zonta, Compagnia teatrale thienese, che per celebrare l’importante traguardo porta in scena il prossimo 9 novembre al Teatro Comunale di Thiene alle ore 21.00 il nuovo allestimento “Il Padre” di August Strindberg.

L’evento è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Thiene.

“Ringrazio La Zonta – dichiara l’Assessore Maria Gabriella Strinati – per la grande qualità che sempre accompagna le sue proposte, certa che anche questa produzione, di notevole spessore, riscuoterà il successo, anche nazionale, al quale la Compagnia ci ha abituato”.

Una serata per molti aspetti molto interessante, non solo perché si potrà vedere in prima assoluta il nuovo allestimento, ma anche perché lo spettatore in sala potrà confrontarsi con un testo teatrale, il manoscritto risale al 1887, che al suo interno presenta temi di notevole attualità. «La Zonta, nella nostra volontà, ha sempre rappresentato Thiene in tutte le piazze d’Italia in cui è stata – spiega il regista Antonio Mosele che ha curato la traduzione e l’adattamento del testo di Strindberg – La tradizione del teatro a Thiene, da sempre forte, dopo la scomparsa di Mario Cudignotto, era stata un po’ abbandonata. Saremmo onorati se potessimo esser definiti gli “eredi” di tale tradizione. Dopo 30 anni di teatro stiamo ancora imparando – e mai si finirà – ma ci piace pensare di aver portato lustro alla nostra Città. Ed eccoci ad oggi. Dopo due commedie “leggere” volevamo un testo forte, un dramma. Dopo aver vagliato diversi testi abbiamo optato per Il Padre di August Strindberg per l’intensità che ne scaturiva già dalla prima lettura. Il gruppo ha aderito con fervore e tenacia, perché si sapeva che il lavoro di messa in scena sarebbe stato lungo». Il Padre è un testo “scritto con un’ascia, non con la penna”, come disse Strindberg stesso. Si tratta di una vicenda di detronizzazione psichica del personaggio principale. La storia narra di una coppia a fine ‘800, media borghesia, marito militare, in cui si deve decidere il futuro dell’unica figlia. Per riuscire a prevalere sulla volontà del marito, la moglie ordisce una congiura ai suoi danni, innescando una spirale di distruzione psichica.

«Nel testo di fine Ottocento, il centro del problema era l’impossibilità di conoscere l’identità del padre (problema che oggi non esiste) – aggiunge Mosele – Quello che rende comunque attuale il testo è l’accanimento di una persona nei confronti di un’altra, al solo fine di averla vinta. Si arriva alla distruzione dell’altro solo per aver ragione…argomento sempre, purtroppo, attuale». «Il lavoro di messa in scena è stato particolarmente e volutamente lungo – evidenzia il regista – Gli attori, soprattutto i due principali, hanno dovuto “calarsi” nel personaggio totalmente. Scolpire le figure antagoniste è stato un lavoro di cesello per calibrare il ritmo delle parole e dei silenzi. Ogni parola in questo testo ha un peso. Volutamente non è stato pulita del tutto la cadenza regionale che ci caratterizza. Se da un lato il parlato poteva risultare più corretto, dall’altro poteva perdere di spontaneità». Il cast sarà composto da Massimo Pupin, Anna Strozzo, Simone Picelli, Giampiero Pozza, Anna Pierotti, Martina Forestan, Marco Rigon. Traduzione e adattamento di Antonio Mosele.

Info, prenotazioni e prevendita presso Ufficio Cultura – Piazza Ferrarin, 1 Thiene. (tel. 0445/804745 – e-mail teatro@comune.thiene.vi.it) Lunedì, Mercoledì, Venerdì 9.30 – 12.30, Martedì e Giovedì 9.30-13.30, Mercoledì pomeriggio 16.30 – 18.00 (Sabato e festivi esclusi); presso il botteghino del teatro a partire dalle ore 20.00 del giorno dello spettacolo (tel. 0445/804943) e online.

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