C’è ancora la mano di Evy Rein nel dipinto allo stadio di rugby di Schio dedicato a Nelson Mandela.

Un ‘graffiti’ che ricorda lo stile di Bansky e che raffigura un bambino di colore che imbraccia due kalashnikov in azione. Dalla canna però escono colori di pace, come dovrebbero essere tutte le cose che si accostano ai bambini.

“Sono contento e orgoglioso che il dipinto sia stato fatto in un luogo sportivo di eccellenza, che è stato intitolato a Nelson Mandela, un uomo che per combattere l’apartheid nel suo paese, il Sud Africa, organizzò un mondiale di rugby, che poi vinse, unendo in quella squadra per la prima volta bianchi e neri, unendo quindi il Paese come mai era stato fatto prima – ha commentato Aldo Munarini, assessore allo Sport nel Comune di Schio – E’ lo sport vero, inteso come veicolo di formazione sociale e mezzo per migliorare la salute delle persone. Lo sport non può che mandare messaggi di pace, che diventano ancora più attuali in momento in cui nel mondo stanno nascendo ancora focolai di conflitti, che purtroppo allontanano la speranza per un futuro migliore”.

A.B.

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