Le collezioni archeologiche del Comune di Schio tornano oggi ad essere visitabili grazie alla mostra “A decoro di Schio intellettuale e studiosa”, a cura di Andrea Raffaele Ghiotto. Dal 14 maggio al 2 luglio nelle sale di Palazzo Fogazzaro si potranno nuovamente apprezzare i reperti archeologici della collezione Cibin Gori, ma anche le monete e le medaglie della collezione Strolin e le imitazioni di vasi greci della collezione Mazzon.

Il titolo della mostra riprende le parole con cui Luigi Conton, in un articolo apparso sul periodico “La Provincia di Vicenza” del 4 aprile 1912, elogiava lo sforzo di Guido Cibin nella realizzazione del neonato Museo Civico scledense, destinato a preservare il patrimonio artistico locale e a raccogliere le principali testimonianze archeologiche che, proprio in quegli anni, stavano emergendo nel territorio circostante. Il Museo ebbe però vita brevissima, complice anche lo scoppio della Grande Guerra, che infuriava sul Pasubio e lungo quel fronte che in Schio aveva le sue immediate retrovie.
Nel 2022 le tre collezioni sono state “esposte” in una mostra virtuale sulla piattaforma Movio a cura del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, con cui dal 2015 il Comune ha stretto un accordo di collaborazione scientifica per il riordino, la catalogazione e lo studio delle raccolte Cibin Gori, Strolin e Mazzon e per la progettazione di idonee forme espositive, didattiche e divulgative.
Ora l’esposizione assume le caratteristiche della tradizionale mostra “in presenza”, che sarà inaugurata sabato 13 maggio alle 17.30. Fino al 2 luglio “A decoro di Schio intellettuale e studiosa” è aperta dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 mentre sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero. Info: 0445691343
Note sulle collezioni esposte

La collezione archeologica Cibin Gori. Si compone di oltre 4000 reperti, molti provengono dagli scavi nella grotta di Bocca Lorenza (Santorso) e dai siti di Castel Manduca (Piovene Rocchette) e Magrè. Altri, invece, sono frutto di ritrovamenti avvenuti a Schio, Santorso, Caltrano, Chiuppano e, più in generale, nel territorio dell’Alto Vicentino. A questi manufatti si aggiungono un centinaio di monete e un piccolo ma significativo nucleo di ceramiche di produzione greca e magnogreca. La collezione si inserisce nel contesto della vastissima e poliedrica raccolta costituita da Guido Cibin (Oderzo 1860 – Schio 1947), che tuttora sorprende per la sua importanza storico-documentaria e per l’originalità e la varietà dei contenuti: essa comprende infatti non solo reperti archeologici, ma anche monete e medaglie, cimeli della Prima Guerra Mondiale, documenti, pubblicazioni e altro ancora. Appassionato di archeologia fin dalla più tenera età, Cibin si spese a lungo per dotare Schio di un proprio Museo Civico, senza tuttavia raggiungere il risultato sperato. Per volontà degli eredi, nel 2014 la collezione è stata affidata al Comune di Schio.

La collezione Strolin. Rappresenta una ricca e interessante raccolta numismatica, che ammonta a quasi 3500 monete e medaglie. La sua natura può dirsi di carattere enciclopedico, poiché non riguarda un particolare ambito cronologico o geografico, ma spazia da esemplari di età greca, romana (sia repubblicana sia imperiale) e bizantina, fino alle emissioni dei pontefici, di alcuni stati italiani preunitari e di altre nazioni. Parte della raccolta proviene dai canali tipici del mondo del collezionismo, ma non mancano monete provenienti dal territorio scledense. Artefice della collezione fu Teopisto Strolin (Schio, 1868-1951) che nel corso della sua vita arrivò  a raccogliere oltre 12000 esemplari. Nel 2014 parte consistente della raccolta è giunta in possesso del Comune di Schio per volontà testamentaria della nipote ed erede Angela Lucia Strolin.

La collezione Mazzon. È una piccola ma curiosa raccolta di manufatti, composta da una ventina di esemplari. Accanto ad alcune statuette in bronzo e ad altri oggetti, si distingue un gruppo di 12 imitazioni di vasi greci e magnogreci, caratterizzato dalla varietà delle forme ceramiche e dalla scelta dei soggetti raffigurati. La raccolta esprime la profonda attrazione esercitata dall’arte vascolare greca sull’industriale Giovanni Mazzon (Schio 1925 – Legnago 1993), che ha voluto lasciare in eredità la collezione al Comune di Schio.

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