Che ne è stato del paesaggio delle Bregonze come appariva prima che fosse stravolto dalla Grande guerra?

Partendo da una testimonianza dell’epoca di Giovanni Biondi, un soldato in distaccamento a Marola di Chiuppano, l’Associazione ricercatori Grande guerra Carrè-Chiuppano vuole condividere il lavoro svolto durante un anno di ricerche. Il frutto è una conferenza organizzata nell’ambito delle celebrazioni del Centenario e del ‘Settembre chiuppanese’ a Palazzo Colere sabato 12 settembre alle 20.30.

Ancora una volta, dopo la mostra itinerante ‘Come volpi nelle tane’ e la passeggiata storico-naturalistica dello scorso 30 agosto sulle Bregonze, i soci hanno messo in primo piano nei lori studi i mutamenti subiti dal nostro territorio durante il Primo conflitto.

Si spiega così il titolo della serata volutamente ermetico, ricavato da una pagina del diario dello ‘zappatore’ Biondi, datato 1917 e quindi prima che il paesaggio fosse martoriato da trincee e scavi. Biondi descrive le numerose piante da frutto che vengono coltivate in piccoli appezzamenti di terreno sulle colline, ma lamenta di come ‘il soldato si serva di quanto gli giunge a portata, sconvolge il terreno e certo non ha soverchi riguardi non solo verso il frutto, ma anche verso la vegetazione che lo circonda’.

Ma i temi non si limiteranno alla nostalgia per il paesaggio perduto. Lo storico Matteo Dal Santo racconterà alcune cronache del tempo, l’architetto Filippo Forzato parlerà di quel che resta di alcuni manufatti, il presidente dell’Associazione Mario Fabrello si soffermerà sul tema delle fortificazioni dei due paesi e delle colline e infine Francesco Brazzale si occuperà in particolare di ferrovie e ponti costruiti per scopi bellici nelle nostre zone.

Moderatore della serata sarà lo storico Enzo Segalla. Hanno contribuito alla buona riuscita della serata tutti i soci fondatori dell’Associazione che in questi mesi si stanno impegnando nel reperire testimonianze storiche inedite: Paolo Costa, Giorgio Crestanello, Lisa Guzzonato, Giuseppe Nardello, Franco Segalla, Riccardo Segalla, Maurizio Silvestri, Renato Zaltron e Silvio Zenere.

Marta Boriero

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