Una rassegna fotografica davvero ricca di immagini suggestive quella inaugurata sabato mattina nella biblioteca di Thiene per presentare i tesori artistici del Duomo di Thiene.

E i fotoamatori Bruno Dalle Carbonare, Giuseppe Stella, Valter e Luca Borgo hanno saputo ancora una volta coinvolgere un pubblico particolarmente attento con 138 fotografie che fanno riscoprire i piccoli capolavori che spesso sfuggono allo sguardo seppur attento del visitatore.

 

Una chiesa, come la vediamo oggi, completamente diversa dall’antica pieve di Santa Maria del X secolo, abbattuta nel 1625 “a furor di popolo” e subito ricostruita più ampia ma ad un’unica navata, cui solo ai primi del Novecento vengono aggiunte le due navate laterali, nel 1925 il transetto e tra il 1927 e il 1930 la grandiosa cupola.

L’obiettivo dei fotografi si è soffermato sugli effetti luce delle colorate vetrate, la teoria degli archi della navata laterale, il prezioso soffitto alla ducale di Ottone Calderari, la grandiosa cupola progettata dell’architetto Claro Pasinati, le luccicanti canne dell’antico organo callidiano, i vari altari, dando un’idea della maestosità e della solennità del Duomo.

Ma soprattutto sui particolari dei dipinti e delle tele, da quelle del Seicento e Settecento di Gianbattista Pittoni, Alessandro Maganza, Giulio Carpioni, Francesco Balante e altri artisti locali, fino ai più recenti della metà del secolo scorso.

Due opere attirano l’attenzione, la grande tela con “Salomone che parla alla folla” del bellunese Sebastiano Ricci e “San Sebastiano” con la raffigurazione della peste che nel 1630 fece a Thiene ben 700 vittime, dipinta nel 1670 dal padovano Matteo Grazioli, allievo di Jacopo Da Ponte.

Particolare cura ed interesse vengono riservati all’altare di san Gaetano, opera del 1940 di Vincenzo Bonato, con la grandiosa statua in marmo, scolpita da Francesco Rebesco, e all’altare del SS. Sacramento, realizzato invece nel 1729 da Orazio Marinali dove spiccano il cupolino del tabernacolo, opera dello scultore Pasino Canova, avo del ben più celebre Antonio, e l’Assunta di Alessandro Maganza.

E ancora altri dettagli, un crocifisso in legno intagliato della fine del Settecento, gli stalli del coro nel presbiterio, le stampe dei famosi tipografi bassanesi Remondini della Via Crucis.

Molte fotografie esposte hanno una valenza artistica davvero notevole, con inquadrature ed effetti luce suggestivi, come gli antichi lampadari accesi che emergono dagli sfondi, o gli eleganti capitelli delle colonne.

Una mostra che consente di apprezzare al meglio le bellezze artistiche del Duomo, come hanno sottolineato il sindaco di Thiene Gianni Casarotto e l’arciprete don Livio Destro, ringraziando i quattro artisti che, da anni, continuano una meritoria azione di recupero e di valorizzazione del patrimonio artistico thienese.

La mostra, ad ingresso libero, rimane aperta fino al 5 maggio, dal martedì al venerdì, ore 9.30-12.30 e 15-19, sabato e festivi ore 10-12 e 16-19.

di Redazione Thiene on line

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