Sono quattro le serate dedicate alla lirica nella rassegna Metti una sera in Musica 2012. In attesa della seconda serata di Viaggio nell’Opera che affronteràstasera, gioved’ 17 maggio,  l’Elisir d’Amore di Donizetti, incontriamo l’ideatore del progetto, nonché conduttore delle due serate e baritono, Alberto Spadarotto, docente all’Istituto Musicale Veneto “Città di Thiene”.

 

La prima serata con Il Barbiere di Sivigliaha ottenuto un bel successo di pubblico. La lirica piace ai thienesi?

C’è un interesse crescente soprattutto tra i giovani, favorito anche dalle trasmissioni televisive di opere e di musica classica. Non solo. I numerosi format in cui giovani e sconosciuti cantanti gareggiano tra loro, hanno acceso i riflettori sul canto, facendo riscoprire una forma di comunicazione importante e non importa se circoscritta prevalentemente alla musica leggera!
E’ comunque il pubblico degli over 50 è quello che in genere già conosce la lirica…

Perché oggi è un genere di nicchia? L’opera nasce come genere popolare…

Chi si avvicina al mondo del belcanto deve avere una minima formazione di base e sapere che l’ascolto si svilupperà attraverso una o più linee melodiche (il canto), integrate in una struttura ritmico-armonica (l’architettura musicale complessiva) che il compositore crea a partire da una base narrativa (la storia raccontata nel libretto). Anche la durata delle opere nella loro completezza costituisce una difficoltà per chi è abituato ad ascolti “veloci”. Per questo Viaggio nell’Opera è un progetto che intende offrire al pubblico gli strumenti per un primo approccio, con “deliziosi” assaggi dei brani più suggestivi e conosciuti.

Sei un baritono. Come ti sei avvicinato alla lirica?

Dopo qualche esperienza vocale in ambito pop rock, ma anche nelle maggiori corali di Thiene e del thienese, mi sono appassionato alla lirica che unisce al canto anche la recitazione. Lo studio del pianoforte coltivato sin da bambino all’Istituto mi ha aiutato non poco nel percorso di studi compiuto nei conservatori di Rovigo, Vicenza e Verona, dove mi sono diplomato in canto lirico nel 2010.

Il tuo sogno nel cassetto?

Consolidare il mio percorso professionale, innanzitutto…Vorrei che a Thiene nascesse una stagione di lirica, magari in collaborazione con altre realtà. Non dimentichiamo che il Teatro Comunale è dotato di una buca per l’orchestra, ma pochi lo sanno!
Inoltre sarebbe bello proporre il canto lirico anche ai bambini: ci sono opere scritte apposta per loro, penso al Pinocchio di Valtinoni, applauditissimo al Comunale di Vicenza.

Qual è il ruolo giocato dal Comune e dall’Istituto Musicale Città di Thiene in questa riscoperta della lirica in città?

E’ fondamentale: l’Istituto promuove sia l’attività formativa che quella di offerta culturale, con la realizzazione di eventi in collaborazione con il Comune, che valorizza le risorse esistenti e intuisce le potenzialità di nuovi percorsi. E questo diventa un’opportunità preziosa di crescita per i giovani e di sviluppo culturale per l’Alto Vicentino. In particolare l’attenzione alla lirica è stata supportata e incoraggiata dall’assessore alla Cultura Anna Maria Fiengo.

Le tue opere preferite?
 

Il don Giovanni di Mozart, l’Andrea Chenier di Giordano e la Turandot di Puccini.

di Redazione Thiene on line

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