Al via gli incontri letterari dello scrittore Umberto Matino che martedì scorso,  ha presentato ai suoi lettori nella libreria ‘Il Gufo’ di Thiene l’ultimo lavoro freschissimo di stampa, ‘Tutto è notte nera’, opera che completa la ‘trilogia cimbra’ dopo ‘La Valle dell’Orco’ del 2007 e ‘L’ultima Anguàna’ del 2011.

 

‘Mi sono deciso a scrivere questo terzo romanzo perché non la smettevano più di chiedermelo’ ha confessato scherzosamente ai numerosi presenti il 65enne architetto di Schio, giallista noir per caso e storico per passione, degno rappresentante di quello che potrebbe essere il nuovo filone letterario del ‘gotico rurale’, per usare il titolo di un noto romanzo di Eraldo Baldini.

Nei suoi romanzi Matino sta bene attento a non cadere mai nel folkloristico e così facendo si è tolto fin da subito l’etichetta pronta per essergli appiccicata addosso di autore locale, diventando un caso editoriale italiano ed europeo, tanto che la sua opera prima è stata tradotta anche in Germania nel 2014 col titolo ‘Die Toten von Contrada Brunelli’, ‘I morti della contrada Brunelli’.

Ai suoi attenti lettori è subito stato chiaro che il grande talento dell’architetto scledense è anche quello di essere riuscito nell’intento di ‘sdoganare’ le valli dell’Alto vicentino (Val Leogra e Val Posina) rendendole magiche ed inquietanti alla pari della foresta nera tedesca o delle nebbie della transilvania.

Accurato nel lavoro di ricerca storica e geografica, in ‘Tutto è notte nera’ (il cui significato sarà svelato durante la narrazione) Matino sfoggia un racconto di indagine poliziesca intrecciata con inquietanti storie di antiche inquisizioni, ambientato nel pedemonte veneto degli anni ’70 nella fantastica contrada dei ‘Parlati Rossi’, nome che ricorda volutamente le esistenti contrade dei ‘Busati Grigi’ e ‘Busati Mori’ nella valle del Riofreddo.

Ma all’interno di un validissimo prodotto poliziesco con tanto di assassino svelato all’ultimo capitolo, volonterosi carabinieri e impacciati cronisti locali, la protagonista è sempre lei, la cultura cimbra, quella base germanica delle genti dell’Alto vicentino della quale Matino ha fatto la cifra della sua narrazione. ‘Parlare del mondo cimbro significa semplicemente – ha raccontato Matino – capire il perché di tanti nostri atteggiamenti. È la mia chiave interpretativa del perché oggi siamo così’.

Dopo gli incontri di Bassano, Schio e Thiene i prossimi appuntamenti sono: giovedì 25 giugno alle 21 a Valdagno a Palazzo Festari (Libreria LiberaLibro), domenica 28 giugno alle 16 a Vittorio Veneto nell’ambito di ‘GialloSerravalle’, venerdì 3 luglio a Bassano alla Libreria la Bassanese, e infine giovedì 9 luglio alle 20.30 a Creazzo alla Libreria Seta. 

Marta Boriero

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