Gli abitanti di Mosson accusano una nuova perdita. Ha chiuso infatti, diversi mesi fa,  lo storico locale ‘Dal Pelado’, trattoria a conduzione familiare che da anni era punto di riferimento per la cittadina e con una grande storia alle spalle. Ora Mosson si ritrova ad essere sprovvista di una trattoria, ristorante ma anche di alberghi, in quanto l’ultima struttura con pernottamento era proprio Dal Pelado che ha chiuso battenti. Restano solo due bar e una pizzeria-ristorante che si chiama King Kong.

Spostandosi a Cogollo del Cengio la situazione non migliora di molto. Dopo aver perso diversi anni fa anche lo storico locale ‘Cavei’ che fungeva anche da albergo, ora a Cogollo rimangono solo un B&B, ‘La casa di Alice’, che si trova in paese, e l’Agriturismo ‘Malga Roccolo’, sempre sotto il comune di Cogollo del Cengio, che si trova già in montagna, appena prima di Tresche Conca verso il Forte Corbin. Tutto il resto sono bar, alcune trattorie e osterie che rimangono attive. Pensando ai turisti che arrivano per visitare i vari sentieri e percorsi del Monte Cengio, per l’altopiano di Asiago, escursionisti che come punto di partenza per raggiungere la montagna arrivano a Mosson, si ritrovano a non avere più un pernottamento comodo.

Rammaricato della situazione anche il sindaco di Cogollo del Cengio, Piergildo Capovilla, che sulla chiusura del locale “Dal Pelado” si dice dispiaciuto, ricorda con stima i proprietari che nel corso degli anni hanno sempre lavorato con rispetto e passione: “Hanno fatto un ottimo lavoro per Mosson, sicuramente mancherà un punto di riferimento per il paese ma anche per i turisti. Conosco bene il titolare, persona molto per bene, l’ho sempre stimato per il suo modo di lavorare. Dispiace che venga a mancare un punto di aggregazione sociale. Spero che subentri qualcun altro nella gestione, anche perché era un locale molto ben tenuto, che teneva viva Mosson. Si tratta comunque di trattative private, come sindaco non posso far altro che augurarmi, per il bene dei cittadini, che i futuri proprietari siano all’altezza dei precedenti, e che torni presto a crearsi un punto di ritrovo”.

Laura San Brunone

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