( a cura di Pedemontana Vi)La Chiesa di Santa Maria Assunta di Brancafora è la Chiesa Parrocchiale del paese di Pedemonte.La tradizione, registrata in una pergamena custodita nell’archivio Trapp, vuole che l’originaria cappella di Brancafora sia stata fondata nel VII secolo da papa Bonifacio IV, il quale l’avrebbe arricchita di molte indulgenze. La riflessione storica più recente data l’inizio dell’attività ecclesiale a Pedemonte al momento dell’erezione in questo luogo dell’ospi­zio per i pellegrini e i viandanti.
Brancafora si prestava bene a questa attività, in quanto passava pro­prio lì la strada che risaliva la Val d’Astico. La strada era molto importante poiché fungeva da collegamento tra l’Alto Vicentino e il Trentino.

Accanto all’ospizio fu quindi ben presto eretta la chiesa dedicata a Santa Mariasenza alcuna altra specificazione. “Santa Maria di Brancafora” è la denominazione che indica sia la chiesa che la località e questo fino al XVII secolo compreso. Fin dall’inizio alla chiesa di Brancafora facevano riferimento tutti i masi sparsi nella parte terminale della valle dell’Astico e in parte anche sull’altipiano, essendo la chiesa di Bran­cafora l’unica esistente nella zona.

La Storia:

Tra il termine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento la chiesa divenne parrocchiale ed estese la sua giurisdizione sugli abitati di Scalzeri, Longhi, Ciechi, Carotte, Luserna, Montepiano, Ponteposta, Giaconi e Snideri, anche se situati sulla destra dell’Astico. A questi, nel 1752 si aggiunse, per pochi anni, pure Lastebasse.
Luserna, Casotto e Lastebasse si staccheranno dalla chiesa madre e saranno erette in curazie solo dopo la metà dei 1700. Ne dà conferma il Libro dei Battesimi e dei morti dell’archivio di Brancafora.

Nel 1785 Brancafora passò dalla diocesi di Padova alla diocesi di Trento, inserendosi nel decanato di Levico. Nel 1870 iniziarono i lavori di costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale, inglobando il campanile settecentesco appartenente all’antico luogo di culto. Nel 1913 la chiesa entrò a far parte del decanato di Folgaria, mentre nel 1964, in occasione della ridefinizione dei confini dell’arcidiocesi di Trento, fu aggregata alla diocesi di Vicenza.

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a levante, si suddivide in tre porzioni. La parte centrale, leggermente rientrante rispetto alla facciata, presenta il portale d’ingresso architravato e sopra il rosone inscritto in un arco a tutto sesto. Le parti laterali presentano cornici e specchiature; il prospetto è coronato dal timpano in cui vi è un’apertura cruciforme.
Annesso alla chiesa parrocchiale vi è il campanile a pianta quadrata, poggiante sull’alto tamburo a base ottagonale. La cella del campanile ha su ogni lato una bifora ed si corona della tipica cupola a cipolla delle chiese Trentine.

L’interno dell’edificio si compone di un’unica navata sulla quale si affacciano due cappelle laterali; al termine della navata si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall’abside poligonale.

All’interno si trovano alcuni pregevoli arredi sacri: il pulpito ligneo del XVII secolo, elegante connubio di barocco e rococò, opera sublime d’intagliatori mobilieri di scuola trentina e la Via Crucis, recentemente restaurata, composta da quadri ad olio su tela d’autori tirolesi del XVII secolo.

La Chiesa è tappa fondamentale per i pellegrini che percorrono il Cammino delle Apparizioni. Consiste in un itinerario di fede che collega il Santuario della Madonna di Monte Berico con il Santuario della Madonna di Pinè a Montagnana, che si snoda lungo la Valle dell’Astico.

La sera del 15 Agosto la statua della Madonna Assunta viene portata in processione lungo le vie della Contrada Brancafora dai fedeli del paese, accompagnata dal suono di campane del tradizionale “Campanon”. Questo rito si inserisce all’interno della Festa dell’Assunta, organizzata dalla Pro Loco di Pedemonte ed in particolare dal comitato “Ciechi-Brancafora”, durante la quale si svolge la tradizionale Sagra del Gnocco (fatto in casa).

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