Giovedì 21 novembre, il giorno in cui 200 anni fa nasceva Alessandro Rossi, apre al Lanificio Conte ROSSI 200 – Dalla lana al tessuto produttivo, una mostra dedicata alla vita e all’opera dell’illustre imprenditore scledense. Negli spazi recuperati dello storico lanificio, assieme a foto, macchinari e cimeli d’epoca, saranno esposti, per la prima volta in Italia, i disegni del progetto originale della Fabbrica Alta firmati nel 1862 dall’architetto belga Auguste Vivroux. Il progetto è stato realizzato da Comune di Schio, Distretto Scienza e Tecnologia, Confindustria Vicenza Raggruppamento Alto Vicentino e Biosphaera. Giovedì 21 novembre la mostra sarà eccezionalmente aperta al pubblico dalle 15 alle 19. Nei giorni seguenti sarà visitabile nei fine settimana fino al 29 marzo 2020.

Un’ampia illustrazione del progetto è stata data stamattina, 18 novembre, durante la conferenza stampa organizzata in Municipio a Schio alla presenza del Sindaco Valter Orsi, l’Assessore alla Cultura Barbara Corzato, Pietro Sottoriva per Confindustria Alto Vicentino, Laura Dalla Vecchia e Luca Fabrello per il Distretto della Scienza e Tecnologia e Michele Ferretto per Biosphaera. Sono questi infatti i partner dell’iniziativa che di fatto inaugura le attività della convenzione triennale firmata tra Comune e Distretto della Scienza e Tecnologia per l’utilizzo del Lanificio Conte a fini di promozione della cultura industriale del territorio.

Alessandro Rossi (Schio, 21 novembre 1819 – Santorso, 28 febbraio 1898), imprenditore illuminato e senatore del Regno d’Italia, è stato colui che più di ogni altro ha rivoluzionato l’economia scledense nella seconda metà dell’Ottocento, portando l’azienda di famiglia, la Lanerossi fondata a Schio dal padre Francesco Rossi nel 1817, a diventare una delle maggiori realtà produttive italiane della sua epoca. La sua attività ha tratto beneficio dal fertile contesto socio-economico in cui era inserita. Infatti la presenza di una risorsa preziosa come l’acqua corrente, sfruttata grazie a delle canalizzazioni artificiali come la Roggia Maestra, è stato uno degli elementi decisivi per lo sviluppo economico dell’Altovicentino, dalla prima manifattura medievale alla nascita della proto-industria nel corso del XIX secolo. Questo territorio ha quindi saputo accogliere le importanti riforme e innovazioni di Rossi, che hanno consegnato al presente una realtà economicamente matura e fortemente propositiva dal punto di vista produttivo e culturale.

È stato senza dubbio un grande protagonista della sua epoca. Dotato di una visione moderna e innovativa, si è impegnato molto anche al di fuori dei cancelli della fabbrica, dimostrando un largo coinvolgimento nella vita dei propri operai, curandone ad esempio l’alfabetizzazione, la salute e le condizioni di vita. Come testimoniano le opere da lui volute e diventate dei veri e propri punti di riferimento come il nuovo quartiere operaio, l’asilo Rossi, il monumento al Tessitore.

La mostra “ROSSI 200 – Dalla lana al tessuto produttivo” restituisce un’immagine a tutto tondo di Alessandro Rossi, non limitandosi all’imprenditore, ma raccontando anche l’uomo, il politico e il padre di famiglia. Il percorso espositivo si snoda attraverso pannelli illustrativi, foto d’epoca, macchinari industriali e ricostruzioni di ambienti di vita, che sono state rese possibili grazie ai cimeli prestati dagli eredi della famiglia Rossi e dagli altri cittadini scledensi, che hanno aderito con entusiasmo all’appello lanciato dall’ufficio cultura del Comune di Schio alla ricerca di materiali e documenti relativi all’imprenditore e alla sua epoca. Un punto forte della mostra sono le tavole originali del progetto della Fabbrica Alta, firmate nel 1862 dall’architetto belga Auguste Vivroux. Questi documenti non sono mai stati esposti prima in Italia e arrivano direttamente da Liegi, dove sono conservati presso la Commission royale des Monuments, Sites et Fouilles (CRMSF). A scoprirne l’esistenza è stato il Prof. Giovanni Luigi Fontana, ordinario di Storia economica all’Università di Padova, uno dei massimi esperti della vita di Alessandro Rossi, a cui ha dedicato numerosi libri.

Il tutto è inserito in un ambiente espositivo che Biosphaera ha architettato affinché fosse il più interattivo possibile. Nella mostra sono presenti molti contributi multimediali, inoltre si può interagire con alcune installazioni grazie a dei touch screen e a dei dispositivi meccanici. In questo allestimento il passato e il presente si incontrano, grazie all’uso di nuove tecnologie come il videomapping e la stampa 3D, che proiettano la narrazione storica in una nuova dimensione, rimanendo al contempo fedele allo spirito innovativo che ha caratterizzato la vita e l’opera di Alessandro Rossi.

L’Assessore alla Cultura Barbara Corzato ha espresso la sua soddisfazione: “Siamo già a una quindicina di eventi all’attivo per questo bicentenario e ci apprestiamo a chiudere l’anno con il classico botto. La mostra nasce ora, ma proseguirà rinnovandosi e continuando a raccontare, dal passato in avanti, la storia di Schio”.

La mostra infatti è il primo passo di un progetto triennale, avviato dall’accordo siglato lo scorso luglio tra il Comune di Schio ed il Distretto Scienza e Tecnologia, che affida a quest’ultimo l’utilizzo dello spazio espositivo del Lanificio Conte, un edificio posto nel cuore del complesso di Archeologia Industriale scledense, che comprende importanti siti e monumenti storici: dal giardino Jacquard alla Fabbrica Alta, dall’Omo alla Roggia Maestra fino alle rinnovate Sale Turbine del Lanificio stesso.

Il progetto prevede la realizzare mostre, manifestazioni ed eventi con l’obiettivo di valorizzare la storia e la cultura tecnico-scientifica dell’Altovicentino.

Al generale entusiasmo si sono aggiunti anche Laura Dalla Vecchia, presidente del Distretto della Scienza e Tecnologia e Luca Fabrello.

Questa mostra è un doveroso tributo al passato – ha dichiarato Laura Dalla Vecchia, Presidente del Distretto Scienza e Tecnologia – che rappresenta solo l’inizio di un percorso che vedrà il territorio coinvolto per conoscere meglio la realtà imprenditoriale di oggi, già proiettata nel futuro e soprattutto per mettere già in campo la richiesta di competenze che servono, per non trovarci scoperti negli anni a venire.

Da queste parti siamo sempre stati bravi a fare” ha aggiunto Fabrello “un po’ meno a far sapere di cosa siamo capaci. La volontà è anche quella di rendere note ai cittadini le eccellenze delle aziende che abbiamo in casa e che di fatto offrono opportunità ai giovani senza necessariamente andare all’estero”.

Il Distretto Scienza e Tecnologia è un’associazione nata nel 2015 per promuovere le eccellenze industriali del territorio, favorendo l’attività di rete e incrementando la consapevolezza tra i cittadini delle potenzialità offerte dalle aziende locali. Con il coinvolgimento delle scuole si punta inoltre a incentivare i giovani ad acquisire nuove competenze da spendere in un mercato del lavoro ricco di opportunità stimolanti. Infine c’è l’obbiettivo di valorizzare l’intera area distrettuale, rilanciandone l’immagine a livello internazionale. Il Distretto della Scienza e Tecnologia ha già organizzato due mostre, entrambe pensate per creare dei suggestivi collegamenti tra passato e presente: “Oltre l’uomo – Dal volo allo spazio” nel 2015 e “Oltre il sogno – Da Leonardo alle biotecnologie” nel 2017.

Michele Ferretto della Cooperativa Biosphaera ha quindi svelato qualche dettaglio sul percorso della mostra: i prodromi della storia industriale di Schio pre-Rossi e il suo sviluppo; le stanze della casa dell’imprenditore, la cui voce risuonerà per creare un’interazione con i visitatori, mentre oggetti del tempo o realmente appartenuti al senatore scledense racconteranno altre storie. “Abbiamo voluto proporre un’immagine popolare di Alessandro Rossi” ha precisato Ferretto “pur mantenendo il valore culturale e storico della mostra”.

Ha concluso il sindaco Orsi, con un generale ringraziamento – anche ai cittadini che hanno contribuito con il prestito di oggetti personali all’allestimento della mostra – e un occhio alle ricadute positive di questa iniziativa: “Partiamo dalla storia e dai semi che Alessandro Rossi ha lasciato per riprodurre esperienze. Nel tempo venuto dopo di lui abbiamo visto e continuiamo a vedere che il suo spirito non smette di incarnarsi in un’area straordinaria che è quella in cui viviamo. Qui siamo ancora capaci di guardare all’economia coniugandola alla vita sociale della comunità, di fare ricerca e innovazione, lavorando anche per il benessere e per la bellezza”.

La mostra “ROSSI 200 – Dalla lana al tessuto produttivo” sarà aperta eccezionalmente al pubblico giovedì 21 novembre dalle 15 alle 19 e poi sarà aperta nei seguenti orari fino al 29 marzo 2020:

sabato 15:00 – 19:00

domenica 10:00-12:30 e 15:00-19:00

Si possono organizzare visite guidate per gruppi privati e scolaresche contattando l’organizzazione sul sito www.rossi200.it, scrivendo una mail a info@rossi200.it oppure telefonando al numero 0445.1716489.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia