Contenuti: Camminare nelle Bregonze – Itinerari scelti di Liverio Carollo

Dalla vecchia fontana della piazzetta si imbocca la via che si allunga tra le ville della Zanecchina (vecchio colle delle Volpàre) e si supera l’emiciclo del percorso per raggiunge ad un ultimo rustico. Qui, nel retro, parte la sterrata che scende nel fondo di Val di Sant’Andrea.
L’ambiente si fa ombroso ed umido e dopo il Ponte de’a Rosta, che scavalca cascatelle e “bòji” del torrente, la stradina sale nel fianco del colle per riemergere alla luce, circondata da pioppi e cipressi. Si prosegue per lo slargo sottostante la chiesetta e si può osservare lo sbocco di Val di Sant’Andrea in pianura: il colle delle Pignare a sinistra e il Monte de Jèsi a destra ne vigilano l’uscita.

Per breve rampa in sasso si sale al sagrato erboso della chiesa di San Biagio, il monumento più significativo delle Bregonze. L’edificio conserva al suo interno pregevoli affreschi risalenti al ‘300 – ‘400.
Alla base del sagrato, l’antico fonte battesimale in pietra viva ricorda che la chiesa fu un tempo la parrocchiale del paese.

La stradina si impenna ora nel retro della chiesa, sul versante meridionale del castello. A destra, il pendio un tempo prativo è stato rimboschito con ulivi e altre piante. Un largo tornate conduce sul fianco ovest dell’altura a guardare il colle della S’ciona e i pendii delle Larghe che si immergono nell’ombra di Val di Sant’Andrea. All’orizzonte, dietro il ciuffo di conifere di Villa Rospigliosi, innalza il suo cono sommitale il Monte Summano.

 

ARRIVO A CASTELLO E RITORNO

Con un ultimo strappo su stradina cementata si arriva al Castello, a quota 250. Il toponimo suggerisce la presenza su questa altura di una rocca medievale, posta a difesa della sottostante chiesa e di un esiguo primo abitato. Da qui si segue la strada di servizio che percorre il crinale tra il Bosco del Castello (a destra) e la Valle di Sant’Andrea.

In 3-4 minuti si giunge ad un aperto belvedere: verso meridione si slargano le colline di Fara e la pianura thienese, alle falde delle colline appare anche la Parrocchiale di Zugliano. A nord, dai profili sommitali delle Bregonze, si leva compatto il versante sud dei Sette Comuni.
Si continua lungo il dorso collinare retrostante il Castello, si giunge alla vecchia Casa Tomasini e poi, con breve impennata, la stradina porta all’incrocio di Tugurio. A sinistra si sale verso Ca’ Nova e si entra in aree private: si prende a destra, iniziando l’aggiramento di Monte Cucco e del Roccolo.

 

 

A sinistra lo sguardo si allunga sui colli di Zugliano che, dalle sommità di Monte Grumo, Monte dei Valle e da Contrada Rosolè degradano verso sud. Subito in basso, il solco articolato di Val Grossa sta in ombra.
Sorpassato un bel capitello alla Vergine, la strada comincia a scendere calma verso contrada Corone.
Si riceve, su un tornante, Via Corone di Sopra che viene da zona Bibbianello e Lovàra e con due tornanti si perviene a contrà Corone. A sud delle case si slargano le aperte ondulazioni del colle della Pignàra che, sul davanti, nasconde Villa Maddalena.
Altri due tornati e, accompagnati da vetusti castagni, si cala all’incrocio con la stradina che sale a San Biagio. La si imbocca a destra, lungo il solco imbrigliato della Val de Binòto.

Si supera con un tornate la vasta villa sorta sulla vecchia casa contadina de Jojo e si arriva alla chiesetta di San Biagio, dove il cerchio si chiude.
In 10 minuti da qui, per il Ponte de’a Rosta, si torna alla Parrocchiale.

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