Forte di un successo di pubblico cresciuto anno dopo anno, da venerdì 12 aprile torna, con la sua ottava edizione, la rassegna “Una Montagna di Emozioni”, promossa dalla Biblioteca Civica e dall’Assessorato alla Cultura del Comune,
Con la collaborazione della Rassegna Senza Orario Senza Bandiera e del Club Alpino Italiano Sezione di Thiene, il trento Film Festival  ed il contributo della Provincia di Vicenza.

Ad inaugurare la rassegna venerdì 12  aprile sarà il film di Aku e Peter Moser “Pionieri” 
Nel film, Peter parte da San Martino di Castrozza con la frontale in testa, sale verso la ferrata Bolver-Lugli e prima che il sole tramonti sarà sulla cima del Piz de Sagron che ha raggiunto dopo aver salito il Cimon della Pala, la Pala di San Martino, la Cima Canali, il Sass Maor e il Sass d’Ortiga. Tutto d’un fiato.
Un confronto ad armi pari con la montagna ispirato ai pioneri dell’alpinismo, che Peter ha voluto compiere per arrivare alle radici del suo essere montanaro e guida alpina, dove l’esplorazione e lo stupore per la Natura sono ancora possibili. Il medesimo desiderio di esplorazione che spinse i primi alpinisti inglesi a salire sulle Pale, accompagnati da cacciatori e montanari del Primiero che il film evoca proprio attraverso una delle più leggendarie cordate che hanno fatto la storia dell’alpinismo. Mariano Lott e Antonio Zagonel, entrambi guide alpine delle Aquile di San Martino e Primiero, vestono i panni di due guide storiche del Primiero, come Michele Bettega e Bortolo Zagonel, mentre la cliente inglese Beatrice Thomasson è interpretata con eleganza e aplomb britannico da Petra Lott.
La regia del film è, invece, di Alessandro Beltrame, la sceneggiatura di Roberta Orsenigo, mentre idea e soggetto di Teddy Soppelsa.
Sarà presente in sala il protagonista Peter Moser.

Il secondo appuntamento, mercoledì 24  aprile sarà dedicato al docufilm “Altavia 4000” di  Luca Matassoni, Marco Tonolli . Gabriel Perenzoni e Nicola Castagna
Nicola Castagna e Gabriel Perenzoni sono nomi poco conosciuti sui social. Hanno sempre preferito dare ossigeno alle gambe piuttosto che fiato alla bocca. Si conoscono durante i corsi per diventare guide alpine e scoprono di avere un sogno in comune: scalare tutti gli 82 Quattromila delle Alpi in una sola stagione. ALTAVIA 4000 è un viaggio attraverso i giganti delle Alpi, un’avventura alla scoperta di sé stessi e dei legami profondi che nascono lassù.
La nostra idea è salire le montagne per le linee più attraenti e spettacolari. I grandiosi itinerari di scialpinismo, le creste più estetiche, insomma, le alte vie dei 4000 alpini. Nonostante non vogliamo salire per le vie normali più facili e veloci, ci piacerebbe stare dentro il numero magico di 82 x 82, cioè impiegare per le salite meno di 82 giorni dalla prima all’ultima, condizioni fisiche e della montagna permettendo. Nessun record quindi, vogliamo solo salire con il nostro stile, al nostro ritmo. Non si tratta di un concatenamento, tra una scalata e l’altra ci sposteremo in auto, per inseguire il bel tempo e salire in sicurezza le cime che si presenteranno in migliori condizioni.”

Terzo appuntamento venerdì 10 maggio “I custodi dei confini”  di Luigi Tassi.
Dalla Cresta Carnica tra Cadore Veneto e Tirolo Orientale austriaco, passando per i valichi che dividono il Bellunese dal Sudtirolo nelle Dolomiti di Sesto, alcune riflessioni portano a rianalizzare il significato del termine “confini”. Non più linee divisorie, ma aree di incontro e scambio tra varie “alterità” etnolinguistiche, etnosacrali ed etnopolitiche determinate dal tragico lascito dell’antiutopia dei nazionalismi. Ciò che per alcuni divide, la lingua, gli usi, la religione, l’appartenenza regionale o statale va in realtà visto come particolarità, ricchezza portata in dote da popolazioni che vivono a contatto. Rifugi e rifugisti “di frontiera” sono i testimoni del cambio di ruolo da “guardiani” a “custodi” di un’area di nuove identità europee.
Sarà presente in sala l’autore del docufilm Luigi Tassi.

Ultimo appuntamento venerdì  24 maggio proiezione del film “Soldato Peter” di Gianfilippo Pedote e Giliano Carli.
Altopiano di Asiago, 1918, pochi giorni prima della fine della Grande Guerra. Un soldato austro-ungarico oltrepassa lo sbarramento delle linee nemiche. È molto giovane, è solo, spaventato. Attraversa l’altopiano senza incontrare anima viva, fatta eccezione per una pattuglia di soldati italiani in rotta che non sembra però prestargli molta attenzione.
La guerra sembra si sia spostata altrove: restano solo le tracce della devastazione che lascia al suo passaggio.
Il ragazzo alterna i pensieri angosciosi della terribile esperienza in trincea ad alcuni limpidi ricordi d’infanzia: la sua vita da pastore, la madre, l’amico Maty, morto in battaglia accanto al lui, che immagina di ritrovare nell’agognata isola in mezzo al mare, un regno che sta al di là mondo reale dove la guerra non esiste.
Nel suo cammino in quella terra nemica la paura che lo accompagna è mitigata da una presenza forte della natura, verso la quale nutre un rapporto di profonda appartenenza e di timoroso rispetto.
In effetti quel territorio straniero, con i suoi prati e i suoi boschi, gli pare del tutto simile alla sua terra, mentre nella fantasia sente esistere un conflitto sempre più evidente tra guerra e natura, due entità che prendono in lui la forma di figure mitiche. La guerra, che immagina sconfitta infine dalla forza della natura, gli porta però la morte, che lo riconsegna a cicli naturali in cui la vita si rigenera sempre. Su una croce funebre, in mezzo a un prato, compare finalmente il nome del soldato: Peter Pan.
Tutti gli appuntamenti, ad ingresso libero, inizieranno alle 20.45 e saranno ospitati  a Zugliano, presso il Centro Polifunzionale Zagorà.

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