Le donne di Coldiretti hanno voluto dare il loro contributo per la rinascita del parco Millepini di Asiago. Continua il successo del progetto #adottaunbosco, istituito dopo la tempesta Vaia che lo scorso ottobre ha letteralmente raso al suolo molti boschi dell’altopiano.

Un assegno da 29.500 euro è stato consegnato al sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, dalle imprenditrici di Coldiretti che hanno donato il frutto del progetto #adottaunbosco avviato dopo l’uragano Vaia, che ha provocato la devastazione delle foreste venete. La cifra è stata destinata dall’amministrazione comunale per il ripristino del parco storico cittadino ‘MillePini’ sorto nel dopoguerra, quando intorno al Paese non c’era più nulla. Danneggiato in parte dalla calamità, è ora bisognoso di cure e manutenzione per ridare uno spazio verde botanico aperto alla comunità.

Valentina Galesso, vicepresidente regionale di Donne Impresa ha raccontato come tutto sia cominciato grazie all’idea di un’agricoltrice di Treschè Conca.

“Cristina Panozzo fu la prima a scolpire dai tronchi abbattuti i primi alberi di Natale offerti nei nostri mercati ai cittadini vicentini e non. I suoi decori natalizi hanno attraversato l’Italia, da nord a sud, sono arrivati da Aosta fino a Palermo, nelle case dei semplici, come dei ricchi – ha spiegato Valentina Galesso – La gente aveva capito il valore della rinascita dopo una tragedia ambientale imprevedibile e ci incoraggiava con messaggi e donazioni”.  Sulla scia di questo entusiasmo il gruppo femminile di Padova in poco tempo organizzò un concerto al Teatro Verdi. Fu un successo di pubblico e di incasso, grazie anche agli sponsor che contattati non esitarono ad aprire le casse della solidarietà.

“Quel 30 gennaio potevamo pensare di piantare già 15mila arbusti, autoctoni, con fogliame variopinto come tutti i tecnici forestali ci consigliavano – ha continuato Valentina Galesso – Ma ancora una volta dalla società ci giungevano i segnali di non smettere. Con la festa degli innamorati, grazie ad un artigiano locale, abbiamo promosso la vendita dei primi cuori di legno dell’Altopiano, li abbiamo proposti per la Giornata della donna ed ancora per quella della mamma. Le insegnanti nel tempo ce li hanno richiesti per i lavoretti a scuola, gli sposi li volevano come agri-bomboniere, i genitori per il battesimo dei figli, per la prima comunione per la cresima. Grazie alla generosità di tutti, oggi possiamo accreditare una somma non indifferente, aggiungendo la frase ‘e non finisce qui…’”.

È un atto di responsabilità nei confronti dei turisti, degli agricoltori, di grandi e piccini a cui è stata sottratta gran parte della bellezza naturale – ha sottolineato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Veneto – per questo il pensiero di creare un’area green dove star bene, in salute e benessere significa guardare avanti verso la ricostruzione e dare un’altra possibilità alla natura di rigenerarsi con l’aiuto dell’uomo in un rinnovato equilibrio. È questo il senso con cui Coldiretti sostiene simili iniziative in un’ottica di tutela e conservazione del territorio più attenta e rispettosa”.

“Nel giardino didattico potranno trovare posto molte manifestazioni di aggregazione sociale – ha concluso Martino Cerantola, presidente provinciale di Coldiretti – come mercati ed occasioni di incontro tra produttori e cittadini, coinvolgendo soprattutto gli allevatori delle malghe che hanno sofferto maggiormente per i disagi creati dall’avversità atmosferica”.

di Redazione Altovicentinonline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia