Aveva pensato di fare business con una casa in centro ad Asiago, usandola per accogliere i turisti. Avrebbe pensato di tenere per sé la tassa di soggiorno, che doveva versare al Comune, oltre a pagare le proprie di tasse.

I guai per un 37enne di Asiago sarebbero cominciati pochi mesi dopo avere messo online una seconda casa, che possiede in centro. Un appartamento usato da turisti, o visitatori, che volevano soggiornare in altipiano. Oltre al prezzo delle stanze, prima di rifare i bagagli e tornare a casa, ciascun cliente pagava anche l’euro e cinquanta di tassa di soggiorno.
Sarebbero state le recensioni in rete dei suoi clienti ad attrarre l’attenzione delle Fiamme Gialle di Asiago, che hanno avviato un controllo fiscale. Più di 200 ricevute fiscali staccate in pochi mesi, che gli avrebbero fruttato 12mila euro, sulle quali però non avrebbe pagato alcuna tassa.

Ma a fare finire indagato per peculato dalla Procura berica, sarebbe stata proprio la tassa di soggiorno che, secondo i finanzieri, l’uomo avrebbe sottratto dalle casse comunali.

di Redazione AltovicentinOnline

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