Il suono delle campane si diffonderà oggi a mezzogiorno su tutto l’Altopiano. Si conclude il Centenario della Grande Guerra ed il sole ha finalmente fatto capolino per chiudere una terribile settimana.

La devastazione dei boschi si accompagna al ricordo della prima guerra mondiale, che ha visto le montagne da Roana ad Enego teatro di scenari apocalittici. Una scena che si ripete, esattamente 100 anni dopo, con migliaia di alberi a terra a ricordare i tantissimi giovani soldati che morirono per salvare una patria che oggi, purtroppo, non pare in grado di rendere loro giustizia.

“Oggi a mezzogiorno in punto le campane di tutti i campanili del nostro Altopiano suoneranno all’unisono per 10 minuti per ricordare la fine della guerra, cento anni fa – comunicano da Rifugio Val Formica a Cima Larici – Sarà un suono dai tanti significati, in questo giorno in cui ci siamo svegliati apprendendo di nuove tragiche devastazioni naturali, come ci dicono le notizie che arrivano da tutta Italia. Non avremmo mai potuto immaginare che proprio a ridosso di questo centesimo anniversario i boschi dell’Altopiano venissero devastati come se qui si fosse combattuta un’altra terribile guerra. Il nostro territorio, a macchia di leopardo, è stato privato di migliaia di alberi, che stramazzati a terra sembrano tanti grandi stuzzicadenti. E’ come se questi alberi si fossero sacrificati per salvare uomini e case: non possiamo che ritenerci fortunati dato non ci sono stati né vittime né feriti, e neppure grossi danni alle abitazioni. Vogliamo rivolgere un pensiero a tutti coloro che si sono ritrovati, e lo sono ancora, in condizioni assai peggiori delle nostre”.

Ermanno Olmi, grande regista che ha concluso la sua vita proprio nell’Altopiano, aveva detto: “Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo, non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra”.

Ma se Olmi aveva girato il film ‘Torneranno i prati’, oggi l’augurio per l’Altopiano è che riprenda le sue forze e che sui pendii delle sue splendide montagne ci si possa augurare (come inneggiano a Rifugio Val Formica) “Torneranno i boschi”.

A.B.

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