RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO dopo l’articolo sul Vademecum stilato dai membri della comunità montana Pasubio per conoscere il lupo.

I nostri malghesi il lupo lo conosco bene e lo vivono sulla loro pelle senza bisogno di vademecum. Ogni anno è sempre più difficile. Stiamo rischiando di perdere un patrimonio inestimabile di storia, di cultura, di tradizioni e di capacità di gestire il territorio a causa di un approccio ideologico che impedisce una corretta gestione faunistica utile a garantire un equilibrio tra la presenza della fauna selvatica e quella dell’uomo con le sue attività. Fiumi di parole, “esperti” e consulenze di varia natura senza dare alcuna indicazione su come affrontare concretamente un problema sempre più evidente di convivenza. Si chiede l’impossibile agli allevatori che già fanno grandi sacrifici, senza tenere conto delle esigenze degli animali in alpeggio. Mentre la convivenza sarebbe possibile se la consistenza del lupo, al pari di qualsiasi altra specie di fauna selvatica, fosse commisurata alla capacità del territorio di sostenerla in relazione alle attività antropiche che su di esso si svolgono. Senza un intervento delle Istituzioni in tal senso, non è possibile chiedere agli allevatori di assumersi oneri e rischi che vanno ben al di là del ragionevole. Non è accettabile che si continui a spendere risorse pubbliche per indennizzi lenti e insufficienti quando basterebbe intervenire con piani di monitoraggio, gestione e controllo del lupo. Gli allevatori non vogliono risarcimenti ma solo poter vivere del loro lavoro garantendo salute e sicurezza ai loro animali.

Vincenzo Forte Dirigente Provinciale FDI Vicenza Membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia

 

Dall’Unione Montana Pasubio Alto Vicentino il vademecum per conoscere il lupo

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