E’ bufera sull’Altopiano dei Sette Comuni dopo le dichiarazioni del sindaco di Gallio Emenuele Munari  per una frase ‘infelice’ pronunciata in tv.

A far trasalire le mamme che si sono unite qualche anno fa nel Gruppo ‘Pance dell’Altopiano’, le parole del primo cittadino che parlando della necessità di un ospedale più sicuro, avrebbe messo in dubbio la professionalità di un reparto, che va solo potenziato e non distrutto nell’immagine.  E mentre i riflettori si sarebbero nel frattempo accesi non tanto sul servizio erogato, quanto piuttosto sulle condizioni lavorative di operatori e ostetriche che si sono mobilitati nei giorni scorsi per chiedere una più giusta  dotazione organica, rimane questo disappunto delle mamme anche dopo l’ultima intervista del primo cittadino galliese a Rete Veneta, dove Munari ha tentato di mettere una pezza, ribadendo però, la parola  “rischio” , che ha fatto insorgere chi non vuole che assolutamente non venga messa in discussione la situazione di un reparto nuovo, funzionante e sicuro.

“Far passare il messaggio che l’ospedale non sarebbe sicuro” – dichiara le portavoce delle mamme Ivana Baù – “non solo corrisponde a dire una cosa non vera, ma soprattutto fa danno sia a chi in quei reparti lavora con grande professionalità sia a chi potrebbe convincersi che veramente la struttura non sia affidabile. Se ci sono problemi legati a questioni organizzative o contrattuali, certo non saremo noi a negarli, ma mischiarle col tema della sicurezza significa destabilizzare l’ambiente. Vuol dire lanciare un messaggio sbagliato e indurre le mamme in attesa ad andare altrove. Questo è un grave danno alla struttura”.

“Il Sindaco di Gallio dice che tiene alla causa del Punto Nascite e che ha sempre avuto grande sensibilità a riguardo” – prosegue incalzante la portavoce Baù – “peccato che nonostante inviti e lettere, lui non si sia mai visto nè sentito. Nemmeno quando, all’epoca, rappresentava da Presidente la Spettabile Reggenza: tanto valeva, a questo punto, che avesse continuato a non occuparsi della questione. Abbiamo visto cosa significa rimanere senza il servizio: nessuna di noi ha dimenticato le corse verso gli altri ospedali affrontando code e maltempo o il rischio dei parti in casa. Qui ci serve unità d’intenti e volontà di migliorare, quello sì: ma le sparate, lo chiediamo con forza, per il bene di tutti evitiamole”.

Al sindaco di Gallio viene rimproverata l’assenza accanto ai cittadini nei momenti della protesta, nelle manifestazioni in piazza e quando c’era da battere i pugni per il Punto Nascite di Asiago. Come invece, fece il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, che non esitò a chiamare la stampa che conta, quando c’era da portare le istanze dei cittadini in Regione e farsi portavoce dei malcontenti.

“Adesso getta ombre pure sulla sicurezza del reparto – conclude Ivana Baù . – Una cosa è la protesta del personale sanitario, delle ostetriche che hanno bisogno di un potenziamento dell’organico, che è stato assicurato avverrà,  altro è mettere in discussione il nome di un reparto, che è sicuro ed attrezzato per le mamme che vogliono partorire. Attendiamo infine,  una risposta dal governatore Luca Zaia, alla quale abbiamo fatto avere una lettera, in occasione della sua presenza qui, per la presentazione del suo ultimo libro. Non ci ha mai risposto”.

Ecco il testo integrale della lettera :

Asiago, 12.12.2022
Gentile Presidente,
Le facciamo avere questa lettera affinché se la possa leggere in tutta tranquillità a casa Sua… Alleghiamo alla stessa un nostro piccolo presente che Le possa ricordare noi e i nostri bimbi qui in Altopiano… 
Che le possa ricordare che siamo sempre nella stessa situazione, se non peggio. Quello che era e doveva essere un reparto di pediatria, è stato ridotto ad ambulatorio pediatrico aperto ad ore e mentre fino a poco tempo fa almeno veniva garantito il servizio dalle 8 alle 16, adesso il pediatra c’è solamente dalle 9 alle 13 (contanto che le due ore tra le 8 e le 9 e tra le 13 e le 14 servono x il viaggio dei medici e non per visitare qualche bimbo in più evitando di correre in pianura)…. 
Che Le possa ricordare che qui l’inverno è più duro che in pianura: le temperature scendono di parecchio sotto lo zero e c’è la neve, il ghiaccio e quindi un viaggio verso la pianura non è così agevole. Specialmente quando i bimbi stanno male e noi mamme siamo preoccupate perché non sappiamo cosa fare e magari anche perché dobbiamo lasciare a casa gli altri figli, se siamo fortunate con nonni e zii che se ne possano occupare, altrimenti con vicini di casa, amici o chi si può rendere disponibile, perché data la distanza staremo via parecchio e non potremo avere supporto a darci il cambio…
Che Le possa ricordare tutte le nostre battaglie, battaglie di mamme che amano i propri figli e che chiedono per loro il diritto alla salute di fronte al quale tutti i bambini dovrebbero avere pari opportunità…
Che Le possa ricordare le Sue promesse sul fatto che il servizio della pediatria doveva essere ripristinato in breve tempo, come fatto x punto nascite… 
Che Le possa ricordare che con la telemedicina noi non vedremo risolti i nostri problemi, forse qualche piccola visita in più ma saremo ugualmente costrette a scendere se ci fosse bisogno di monitoraggio…
Che Le possa ricordare che noi per “urgenza” non intendiamo una semplice febbre dove l’ora in più o in meno non cambia molto… ci sono urgenze dove anche i 5 minuti fanno la differenza… 
Ma soprattutto, signor Presidente, che Le possa ricordare che non siamo cittadini di serie B e gente disponibile a farci prendere in giro, ma siamo mamme e papà che tengono ai propri figli e alla propria terra e soprattutto che continueremo a lottare x avere quello che ci spetta di diritto.
Buon Natale Presidente,
le Pance dell’Altopiano

 

 

di Redazione AltoVicentinOnline

(nella foto la portavoce del Gruppo Pance Ivana Baù)

 

 

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