Camerieri, cuochi in alberghi e ristoranti, baristi, addetti all’accoglienza, addetti alle pulizie, bagnini, ma anche attori e cantanti. Sono le figure più ricercare e più assunte in Veneto dove nel turismo cresce il volume di giovani reclutati e degli over 55, e aumenta anche il peso della componente straniera. Risultato, “dall’inizio dell’anno sono stati assunti in Veneto 90.000 lavoratori nel settore turistico. “Il settore complessivamente va davvero bene” e, dice il presidente del Veneto Luca Zaia “non ci accontentiamo di essere i primi in Italia: abbiamo lanciato nuove linee di offerta turistica, ma i nostri operatori hanno bisogno di ulteriore forza lavoro, che non sempre è possibile trovare nell’attuale mercato. La chiave è investire sui giovani e attirare ulteriori nuovi professionisti nel nostro Veneto“. Le città d’arte con il 40% delle assunzioni, il 27% solo a Venezia, si confermano le punte di diamante ma ci sono altri elementi. Come, ad esempio, il fatto che la maggiore crescita in termini percentuali rispetto allo scorso anno sia registrata nell’area delle colline del Prosecco (+17% rispetto al 2022 e anche al 2019). “Anche questi numeri ci dicono che la nuova offerta turistica fa crescere l’economia territoriale, attirando occupati”, evidenzia Zaia a commento dei dati diffusi oggi da Veneto Lavoro nel report dedicato alla domanda di lavoro nel settore turistico Veneto in crescita come uno dei comparti più attivi nel reclutamento di lavoratori, nonostante le persistenti difficoltà di reperimento denunciate dagli operatori del settore. L’analisi di Veneto Lavoro prende in considerazione il territorio regionale: città d’arte, balneari, Dolomiti, terme euganee, Altopiano di Asiago e colline del Prosecco.

Con oltre 90.000 assunzioni nei primi sette mesi del 2023 e circa 70.000 lavoratori interessati, nelle principali aree a vocazione turistica, il Veneto migliora rispetto a 2022 e 2019. In particolare, nelle città d’arte (Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza) la domanda di lavoro dipendente nel turismo tocca quasi 37.700 assunzioni, con 23.000 lavoratori coinvolti, +4% rispetto all’anno scorso e +7% sul 2019. Venezia da sola tocca le 24.500 assunzioni e i 12.500 lavoratori. Sul litorale altre 28.400 assunzioni, superando 2019 (+13%) 2022 (+4%); 15.100 assunzioni sul Garda (+8% sul 2019 e +5% sul 2022); 4.700 per l’area delle Dolomiti; 2.900 nelle aree delle terme euganee. Sulle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e sull’Altopiano di Asiago l’ammontare delle assunzioni è inferiore rispetto agli altri territori ma ha una crescita più consistente rispetto agli anni precedenti (+17% sul 2019 per le prime e +20% per l’Altopiano). Le assunzioni si concentrano prevalentemente nelle attività ricettive e nella ristorazione, con alcune specificità territoriali: nelle aree delle terme euganee, delle Dolomiti e del litorale, la domanda di lavoro arriva per la maggior parte dalle strutture che offrono servizi di alloggio mentre nelle Colline del Prosecco, nell’Altopiano di Asiago, nelle città d’arte e sul Garda dalla ristorazione. Verona e Venezia si contraddistinguono inoltre per una domanda di lavoro legata anche all’offerta di altri servizi turistici, intrattenimento e organizzazione di spettacoli. Il peso dei contratti a termine supera l’85% nelle maggior parte dei territori e sfiora il 100% nelle Dolomiti, mentre scende sull’Altopiano di Asiago e sul sito Unesco delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Ad allungarsi rispetto agli anni passati sono però le durate previste, anche oltre sei mesi. Crescono inoltre i contratti a tempo indeterminato.

Asiago si prepara a “Made in Malga”, previsto il pienone – AltoVicentinOnline

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