Un bicchiere di vino bianco a stomaco vuoto, appena alzati la mattina del 1 agosto, per proteggersi dal morso dei serpenti e dalla febbre dell’estate.
Torna, con grande propaganda anche grazie ai social network, la tradizione veneta, che ‘consiglia’ di “farsi un goto” di prima mattina per ragioni di salute.
Che sia un buon prosecco delle colline patrimonio dell’Unesco o un semplice vinello della vigna di casa, giù il calice prima del caffè.
Nel periodo estivo infatti gli sbalzi termici, spesso dovuti all’aria condizionata presente nelle case, nei negozi o nelle auto oppure ai temporali e l’inquinamento atmosferico favoriscono l’ingresso di virus influenzali o imparentati con i virus influenzali. Ed in epoca di coronavirus i virus fanno più paura che mai.
La data del 1 agosto non è casuale e si rifà ad una leggenda: in un anno che non si conosce con precisione la regina d’Ungheria lungo il viaggio da Venezia a Padova si ammalò di febbre malarica quando attraversò le campagne alle porte di Treviso, all’epoca paludi e terre non ancora bonificate. Nonostante le cure di alcune monache, la febbre continuò a salire facendo temere per la sua vita. La mattina dell’1 agosto, quando ormai ogni speranza era ormai perduta, la badessa del convento decise di rischiare il tutto per tutto e spillò in cantina una caraffa di mosto di vino bianco fermentato, che fece bere fino all’ultima goccia alla Regina ormai in punto di morte. Tant’è, la febbre sparì, e da allora resta la leggenda di bere un ‘goto’ di bianco per proteggere la propria salute e scacciare i malanni, il 1° agosto.
“Senza esagerare”. Raccomanda Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, che proprio oggi ha voluto ricordare la tradizione tanto cara alla sua gente, cogliendo anche l’occasione di fare un po’ di pubblicità al prosecco, noto vino veneto, famosissimo al mondo e tra i vini più commercializzati.
Prosecco: 120 milioni di bottiglie stappate in 5 mesi
Il Prosecco veneto traina il commercio di ‘food and beverage’ made in Italy ed è un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale.
Un successo che merita un brindisi col Prosecco, il vino più bevuto, con 120 milioni di bottiglie stappate nel mondo. É quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi cinque mesi del 2021.
Un risultato ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana ma anche favorito il ritorno in tutti continenti alla preparazione casalinga dei pasti con il boom delle ricette Made in Italy. L’emergenza sanitaria Covid ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea. E si attende nei prossimi mesi l’impatto positivo sulle vendite all’estero della vittoria agli europei di calcio che hanno dato prestigio all’immagine del Made in Italy. (fonte Veneto Economia)
di Redazione Altovicentinonline