Alle spalle un passato fatto di sangue e sacrificio, per dare libertà e dignità all’Italia. Davanti il futuro. Quello dei ragazzi che crescono e che hanno deciso di esserne custodi e di proteggerla. Donata al Comune di Fara Vicentino, la statua del partigiano è stata collocata nel cortile delle scuole medie. “Ricordo importante per noi giovani”,

Emblema della Resistenza, la statua è stata donata da Luigi Maino, “in lui ancora vivi i ricordi di bambino, quando la Brigata Nera era asserragliata dentro la scuola elementare, eletta come presidio” ha ricordato Maria Teresa Sperotto, sindaco di Fara nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all’installazione del monumento del partigiano. “Che rappresenta i valori di uomini e donne, preti e suore che settantacinque anni fa portarono libertà e democrazia in Italia – continua, rivolgendosi agli studenti delle classi terze-Cari ragazzi, questa statua rappresenta sangue, sacrificio e dignità. Il partigiano rappresenta la sofferenza di una persona per fare parte di un mondo dove si possa agire e parlare liberatemene. Voi, che a scuola avete intrapreso un percorso sui diritti umani, fate tesoro di tutto questo e, se vi dovesse capitare di perdere il segno nel vostro libro della vita, guardate questa statua”.

Tra istituzioni e picchetto d’onore, coperta dal Tricolore la statua è stata svelata sabato scorso, con una cerimonia che ha visto presente l’Anpi, col presidente del comitato provinciale Danilo Andriollo. “E’ giusto riconoscere il martirio di chi ha fatto la Resistenza-continua-Oggi non è cosa di tutti i giorni inaugurare un monumento al partigiano, e per questo ringrazio il sindaco di Fara, simbolo della libertà guadagnata tra i valori e gli ideali della Resistenza”. Al suo fianco anche un commosso Francesco Binotto, presidente provinciale dell’associazione volontari della libertà. “Un grazie al benefattore che ha donato a questa statua, simbolo della Resistenza”.
Protagonisti quindi il passato ed il futuro, con una storia studiata dagli alunni non solo tra i banchi di scuola. Giovani ragazzi e ragazze che sono stati protagonisti della cerimonia, che nei loro canti hanno ripreso la letteratura di Italo Calvino, da ‘Dove vola l’avvoltoio’ a ‘Il sentiero dei nidi di ragno’.

“Ne saremo i custodi e la proteggeremo -questo l’impegno nelle parole di Tommaso, il sindaco dei ragazzi di Fara- Grazie a Luigi Maino per averci donato il monumento e a tutti i volontari che hanno aiutato a montarla. Ringrazio anche l’amministrazione comunale per avere creato il contesto in cui realizzarla”.

A scoprire la statua è stato Luigi Maino che ha lasciato nel figlio Carlo le sue parole: “Questa statua volge le spalle alla scuola elementare, lì dove presidiava la Brigata Nera-spiega- E volge lo sguardo verso i piani di Granezza e del Monte Corno. Uno sguardo verso il futuro, dove si possa parlare liberamente, senza più alcuno scontro, ma con unità”.

Paola Viero

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