Sembra prematuro parlarne eppure un po’ per i cambiamenti climatici che hanno allungato la stagione a rischio allergie un po’ perchè la migliore cura è sempre la prevenzione, è già tempo di affrontare il tema legato ai pollini.

A fornire dati interessanti e utili alle migliaia di persone – e sono sempre in aumento – colpite ogni anno da allergie con conseguenze spesso pesanti, è uno studio condotto da Arpav sul biennio 2021 – 2022, tramite il monitoraggio aerobiologico 2022 della regione Veneto concluso proprio col mese di dicembre. Già da un primo confronto fra il 2021 e il 2022 (grafico n.1), si nota come nel 2022 la quantità di
pollini totali monitorati (Indice Pollinico totale) sia maggiore rispetto al 2021.

Nella valutazione complessiva sono state considerate da Arpav alcune anomalie dovute a problemi tecnico-operativi: i dati 2021 del monitoraggio di Padova coprono solo il periodo da luglio a dicembre, mentre per il 2022 i dati di Rovigo sono parziali per spostamento di sede del campionatore.

Nel 2022 la famiglia delle Corylacee (comprendenti il nocciolo, il carpino bianco e il carpino nero) ha subito un forte incremento rispetto al 2021, con valori di concentrazione pollinica quadruplicate rispetto all’anno precedente, in particolare dovuti al carpino nero. Anche le Fagacee hanno subito un incremento nel 2022 con il polline di faggio. Anche la concentrazione di polline delle Cupressacee/Taxacee si è rilevata maggiore nel 2022, in particolare nelle stazioni di pianura. Le Oleacee sono state rappresentate in modo particolare con due tipologie di polline: il frassino e l’olivo, quest’ultimo presente nei siti planiziali in quantità elevate, mentre il primo è stato monitorato in alte quantità anche in montagna. Quantità significative del polline delle Ulmacee è stato rilevato in montagna, oltre che nel resto della regione.

Per quanto riguarda le piante erbacee, nel grafico n.3 viene riportato l’andamento delle principali famiglie che entrano nel monitoraggio aerobiologico. Dal confronto del biennio 2021-2022, anche per le erbacee il 2022 ha rappresentato un incremento di quantità pollinica. Invece per quanto riguarda la famiglia delle Composite, qui rappresentate da ambrosia ed artemisia, la concentrazione maggiore si è avuta nel 2021 con il trasporto di polline da parte di correnti eoliche provenienti dall’Est Europa.

Anche il rilevamento delle spore fungine di Alternaria (grafico n.4), ha evidenziato una concentrazione sporigena maggiore nel 2022 rispetto al 2021, particolarmente significativo nelle aree planiziali rispetto a quelle montane. Nel 2022 le temperature particolarmente calde e la quasi assenza di precipitazione ha favorito la fioritura e l’apertura delle antere, che hanno liberato elevate quantità di polline sin dai primi mesi
dell’anno oltre che in quelli primaverili ed estivi. Così pure la quantità di spore fungine di Alternaria sp. ha subito un incremento nel periodo tardo estivo – autunnale.

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