Per la prima volta nell’Ulss7  è stata utilizzata all’ospedale Alto Vicentino una innovativa metodica mininvasiva per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB).

Denominata “Urolift”, si tratta di un’innovazione che è tanto più rilevante considerando che è rivolta al trattamento di una patologia ampiamente diffusa: «L’ingrossamento benigno della prostata è piuttosto frequente negli uomini dopo i 50 anni, causando problemi urinari – spiega Adara Caruso, responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Urologia dell’ospedale di Santorso -. Tipicamente viene trattata con farmaci, oppure tramite la chirurgia endoscopica come la resezione endoscopica o l’enucleazione con laser con la resezione parziale della ghiandola prostatica. Con questa nuova metodica, invece, si procede sempre per via endoscopica, ma senza eseguire alcuna resezione: poiché all’origine del problema vi è il fatto che la prostata, ingrossandosi, va a chiudere il canale uretrale, applichiamo una sorta di “mollette” ai lobi prostatici che li spostano lateralmente liberando il canale uretrale.

Rispetto alle metodiche tradizionali i vantaggi sono molteplici: «La procedura – spiega ancora la dott.ssa Caruso – viene svolta in regime di day surgery, dunque con il paziente che entra al mattino e può tornare a casa già il pomeriggio, con un’immediata risoluzione dei problemi urinari, mentre con la metodica chirurgica tradizionale sono necessari 2-3 giorni di ricovero. Ma il vantaggio principale è l’assenza di effetti collaterali: nel caso del trattamento mediante farmaci, questi possono provocare astenia, senso di stanchezza e anche disfunzioni sessuali, e anche la procedura chirurgica mediate resezione parziale della ghiandola prostatica si possono avere effetti collaterali negativi. Con questa metodica, dunque, combiniamo la migliore garanzia di efficacia con l’assenza di controindicazioni, il tutto mandando a casa il paziente in giornata e senza catetere».

«C’è un impegno continuo dell’Urologia Pedemontana per l’adozione di metodiche sempre più innovative e mininvasive – spiega Antonio Celia, direttore dell’U.O.C. Urologia dell’ULSS 7 Pedemontana -, come dimostra ad esempio anche la recente introduzione della terapia prostatica mediante vaporizzazione (Rezum) e della laserterapia interstiziale. Le innovazioni tecnologiche si sposano con la riorganizzazione aziendale dell’U.O.C. Urologia che ha creato proprio nel “polo Alto Vicentino” il centro di riferimento del trattamento della ipertrofia prostatica per l’Ulss7 Pedemontana, rendendolo il centro estremamente innovativo e competitivo con i migliori centri di riferimento per il trattamento della IPB. Queste importanti innovazioni si sommano con le recenti acquisizioni di laser di ultima generazione, Olmio e Tullio, dedicate al trattamento della IPB rendendo l’Urologia Pedemontana “capace di vestire su misura” il trattamento più adeguato per ogni paziente».

«Questa è solo l’ultima di una serie di innovazioni introdotte all’Urologia di Santorso negli ultimi due anni, grazie anche alla stretta collaborazione con l’Urologia di Bassano – sottolinea il direttore Generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza -. Una volta di più si conferma il nostro impegno a valorizzare le competenze presenti all’interno dei nostri ospedali, che sono di alto livello, e sicuramente l’adozione di metodiche sempre più all’avanguardia può essere anche un fattore di richiamo per i giovani medici e specializzandi».

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