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Zanè. Arriva una libreria per contrastare le slot

Sarà una libreria a sostituire le storiche slot all’Art Cafè di Zanè. La decisione, maturata in oltre due anni di perplessità e di vero e proprio imbarazzo, è stata finalmente messa in pratica pochi giorni fa dalle due titolari Anna ed Elma, giovani imprenditrici col pallino della cucina sana e la riscoperta di ingredienti poco noti. E proprio nel paese dell’Alto vicentino col più alto incremento di giocate annue, passato dai 388 euro pro-capite del 2015 ai 1.409 euro del 2016.

Le due titolari hanno rinunciato ad un introito sicuro di non poche centinaia di euro al mese, ma hanno barattato il guadagno ‘facile’ con quella che non esitano a definire la fine di un senso di colpa ‘sociale’ troppo pesante da sopportare. A spingere verso la scelta, raccontano le due socie, l’aver sotto gli occhi ogni giorno troppe persone che letteralmente si trascinano verso le macchinette, soprattutto pensionate. ‘Mai avremmo pensato – hanno spiegato – di vedere tante donne anziane giocarsi la pensione in questo modo. Ne abbiamo viste tante mettere un pezzo di carta dentro la macchinetta per occuparla, ed andare alle poste a prelevare altri soldi. Ad un certo punto ci sentivamo delle complici. Aver tolto le macchinette è per noi una conquista incredibile’.

‘Le slot non sono necessarie – ha spiegato ancora Anna – al sostentamento di un locale. Sono convinta che l’affitto si paga lavorando bene. Noi abbiamo investito non solo sulla ricerca di una cucina particolare e genuina, con una scelta vegana particolarmente ricca, ma ci siamo conquistati la clientela con il tempo e la fatica, non con le vie facili. E sono rimasta piacevolmente colpita – ha raccontato – di come i miei clienti mi hanno ringraziato quando non hanno più visto le slot. Non credevo che alla gente dessero così fastidio, nessuno me lo aveva mai detto mentre erano in uso’.

Lo spazio vuoto lasciato dalle due slot sarà occupato a breve da una libreria aperta, a disposizione dei clienti. Un piccolo angolo ‘sociale’ per incentivare, questa volta, la febbre della lettura.

 

Marta Boriero