Che i baristi non siano avvezzi a chiedere la carta di identità agli avventori pericolosamente giovani non è un mistero per nessuno. Ma di fronte agli episodi di minorenni che tornano a casa ubriachi diventati più insistenti negli ultimi mesi, i genitori di Arsiero si sono ribellati, facendo pressione sulle forze dell’ordine che, dopo un controllo sul posto, hanno fatto chiudere per tre mesi un bar del centro.

Ad essere colpite non sono solo le tasche del bar che ha agito contro la legge, ma anche l’immagine stessa di Arsiero, che adesso rischia di essere bollato come un paese senza altre attrattive per i più giovani se non la sbronza con gli amici.

‘Non posso che constatare la serietà del tema – ha dichiarato Anna Dal Molin, assessore a famiglia, scuola e politiche sociali del comune di Arsiero – che già avevamo individuato nel programma elettorale sottolineando la ‘necessità di creare spazi di condivisione e creatività alternativi al bar’.

‘In altre parole – ha continuato Dal Molin – si tratta di creare spazi sociali, sia ricreativi che educativi, rivolti principalmente alla fascia d’età tra i 15 e i 25 anni. Non è un lavoro immediato, ma stiamo già riflettendo su alcuni progetti da realizzare nei primi mesi dell’anno prossimo. Ad esempio, promuoveremo l’ampliamento delle possibilità di fare musica, in due modi: potenziare le occasioni di formazione musicale in vallata e creare una sala prove aperta ai ragazzi del paese’.

Il ‘sano’ binomio musica e sport non può certamente mancare. ‘Altro ambito su cui si é concentrata la nostra attenzione – ha infatti confermato l’assessore – é quello sportivo: lo scorso anno sono state introdotte nuove discipline proprio rivolte ai ragazzi le quali hanno riscosso un notevole successo tanto da dover ampliare quest’anno corsi e orari’.

Marta Boriero

 

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