Negli scorsi giorni i Finanzieri della Squadra Operativa della Tenenza di Schio, nell’ambito delle operazioni denominate “Mino” e “Gina”, hanno dato esecuzione a due decreti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Vicenza, sottoponendo a sequestro preventivo nr. 3 immobili del valore di circa 250.000 € nel comune di Valdagno e conti correnti per oltre 40.000 €.
Il sequestro degli immobili è scaturito dalle indagini “lampo” dell’operazione “Mino”, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, scattate a fine luglio sulla base dei risultati di una verifica fiscale. I finanzieri, infatti, mediante complessi incroci alle banche dati avevano individuato e sottoposto ad accertamento una ditta individuale, del tutto inadempiente per quanto concerne la presentazione delle dichiarazioni dei redditi a partire dal 2012.
L’attività ispettiva, resa difficoltosa dall’occultamento delle scritture contabili posta in essere da parte dell’imprenditore, di origini straniere che si dava alla macchia, si concludeva con la constatazione di una base imponibile IRPEF netta sottratta all’erario, negli anni dal 2012 al 2014, per oltre € 610.000. Le gravi inadempienze del soggetto conducevano alla determinazione di imposte non debitamente pagate per un importo, comprensivo di IRPEF ed IVA, pari ad oltre 375.000 €.
I conti correnti di un imprenditore dell’Alto Vicentino, residente a Schio ed operante nel settore del packaging, sono stati invece sequestrati, per oltre 40.000 euro, all’esito di altre articolate indagini, coordinate dalla Dott.ssa Silvia Golin della locale Procura e relative a false fatturazioni.
I militari della squadra operativa hanno scoperto come l’imprenditore scledense fosse solito “scaricare” le cospicue spese sostenute per il proprio hobby personale (aeromodellismo) dalla dichiarazione dei redditi della società da lui amministrata, utilizzando delle fatture create “ad hoc” da compiacenti fornitori. Le fatture “incriminate” nell’operazione “Gina” (nome di un cacciabombardiere FIAT G-91, oggetto di modellismo) sono risultate ammontare complessivamente ad oltre 147.000 euro.
Tali operazioni di polizia economico-finanziaria, svolte con le funzioni di polizia giudiziaria coordinate dalla Magistratura, ribadiscono come la Guardia di Finanza, operi ogni giorno il contrasto dei gravi illeciti fiscali. Siffatti fenomeni di evasione fiscale producono effetti negativi per l’economia, ostacolando la normale concorrenza fra imprese, danneggiando le risorse economiche dello Stato ed accrescendo ingiustamente il carico fiscale gravante sui cittadini perbene e sulle imprese oneste.
a cura dell’Ufficio stampa della Guardia di Finanza