La blue tongue continua ad ammorbare gli allevamenti e sta flagellando l’alto vicentino, abbiamo già denunciato il sottorganico dei veterinari delle Ulss, non si riesce a far fronte alle vaccinazioni per scongiurare l’epidemia: la Regione intende fare qualcosa?” Lo chiedono, per la terza volta, i consiglieri regionali tosiani Giovanna Negro, Andrea Bassi, Maurizio Conte e Stefano Casali. “ Si apprende a mezzo stampa che l’epidemia non cessa di espandersi e che i focolai d’infezione nel vicentino sono sempre di più: nel territorio dell’Ulss 4, in 19 allevamenti, è stata riscontrata la presenza di 239 capi infetti su 1450 analizzati”. “Continuiamo ad attendere una risposta – aggiungono i tosiani – da parte della Regione alla nostra interrogazione urgente sul tema, intitolata: “Per la Regione è meglio curare che prevenire?”. La giunta non può continuare a restare alla finestra, deve intervenire immediatamente rafforzando l’organico dei veterinari. Non si può continuare a sottovalutare l’epidemia, è un emergenza che va a braccetto con il problema dell’indebolimento (senza precedenti) degli organici dei servizi veterinari, la mancanza di turnover, il declassamento e l’impoverimento di personale della struttura regionale dedicata”.

“Ecco dunque che, come già denunciato, le attività di contrasto all’epidemia di blue tongue ricadono su servizi sottodimensionati negli organici – concludono i tosiani – e quindi non si riesce a far fronte all’emergenza in modo adeguato. La mole di attività di sorveglianza e controlli ufficiali urgenti devono essere assicurati solo ed esclusivamente dai veterinari pubblici delle Ulss e sta mettendo in gravissima difficoltà i servizi e a rischio la filiera alimentare.

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