I truffatori ci provano sempre. In questi giorni battono via telefono su Breganze ‘vestendosi’ con la divisa dell’Arma dei Carbinieri per indurre, con toni che passano nel giro di pochi secondi dall’amichevole all’aggressivo, a sottoscrivere l’abbonamento ad un non ben definito Osservatorio dei Carabinieri.

Agiscono sfruttando la deferenza che ancora incute la divisa su ogni normale cittadino, sciorinano dati del malcapitato come a far intendere un rapporto di conoscenza che negli passati c’è già stato e se non trovano la persona che cercavano, richiamano finché non la beccano.

Come è accaduto in questi giorni ad un’azienda di Breganze, squilla il telefono e il titolare si sente chiamare per nome e chiedere come sta e che non sia mai che anche quest’anno non faccia sentire la propria vicinanza all’Arma, di modo di sentirsi protetto : “Non vorrà mica che la sua azienda non ci dimostri la giusta sensibilità – continuando – Le faremo avere tutto posta”.
Telefonata che non ha avuto alcun prosieguo, chiusa bruscamente dal finto carabiniere quando dall’altro capo il titolare dell’azienda, consapevole che di questi abbonamenti non erano mai passati in azienda,  ha chiesto le generalità dell’interlocutore e un numero di telefono per poi richiamarlo quando avrebbe verificato la richiesta.

In sintesi, con una sola parola, “truffa” non andata a buon fine in questo caso ma, come fanno sapere le forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia, vengono attuate costantemente e talune volte con riscontro purtroppo positivo.

E’ bene ricordare che le forze dell’ordine non contattano mai telefonicamente i cittadini per la sottoscrizione di abbonamenti. Sia i Carabinieri che la Polizia pubblicano delle proprie riveste o calendari ufficiali e l’acquisto è sempre volontario, e mai su richiesta, tramite i canali ufficiali.

Paola Viero

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