Le ragioni del ‘no fusione’ tra Carrè e Chiuppano sono approdate in Regione. A portarle Giampaolo Maino, sindaco di Chiuppano dal 2004 al 2014 e leader del gruppo ‘No fusione, sì collaborazione’. Gruppo alla ribalta da qualche mese, convocato qualche giorno fa a Venezia per spiegare le ragioni della sua ben nota contrarietà alla fusione con Carrè, con referendum alle porte previsto per dicembre.

Maino ha ammesso che la convocazione per il chiarimento è arrivata inaspettata, ma una volta a Palazzo Ferro Fini, accompagnato da Gianfranco Volpe e dal consigliere chiuppanese Renato Sandonà, ha spiegato alla Prima commissione consiliare, che si occupa di verificare l’iter procedurale delle fusioni tra i comuni, tutti i dubbi che ‘secondo noi circondano questa operazione, ed abbiamo posto alcune domande’.

‘Ci interessava in particolare – ha spiegato Maino – conoscere l’orientamento del Consiglio regionale in merito agli esiti della votazione al referendum. Abbiamo chiesto quindi come verrebbe valutata la situazione in cui in un paese vincesse il no, in un altro il sì, nel caso in cui prevalesse però, complessivamente, il sì facendo la somma tra i due paesi. La risposta, ribadita dall’intervento di più consiglieri, è stata per noi più che gradita. Abbiamo avuto infatti la conferma che la Regione ha sempre rispettato la volontà delle popolazioni locali e che ha intenzione di continuare su tale strada. Quindi, se i no saranno la maggioranza anche in uno solo dei due paesi, la fusione non si farà’.

Il comitato ha poi sollevato la questione di quella che per loro è una palese inesattezza procedurale avanzata dai comuni di Carrè e Chiuppano. ‘Secondo noi – ha spiegato l’ex sindaco – c’è stato un mancato rispetto della norma per quanto riguarda la gestione formale delle procedure, che hanno visto la trasmissione della documentazione in Regione senza la nostra opposizione alla deliberazione, che è stata trasmessa solo tre settimane più tardi, pregiudicando probabilmente la valutazione della giunta regionale che non aveva a disposizione tutta la documentazione. Noi crediamo che l’invio tardivo della nostra opposizione non possa aver sanato tale irregolarità. Abbiamo quindi chiesto alla Commissione di dare atto che non sussistono i requisiti formali per la continuazione dell’iter della legge 332 (‘Istituzione del nuovo comune denominato Colbregonza mediante mediante fusione dei comuni di Carrè e Chiuppano’) progetto e di darne la dovuta evidenza al Consiglio regionale’.

Tra le altre cose Maino ha poi ribadito alla commissione la sua convinzione che la maggior parte delle argomentazioni a supporto della fusione avanzate dalle amministrazioni di Carrè e Chiuppano ‘poggiano su considerazioni di tipo economico, con risparmi di spesa ridicoli’ e che invece le ragioni di tipo storico e culturale sono ‘piuttosto elementari, parziali e superficiali, riferibili a molti dei comuni vicini con i quali Chiuppano e Carrè hanno da sempre collaborato’.

Senza contare, ha rincarato Maino, che ‘molte delle collaborazioni in essere tra i due paesi sono state avviate per obblighi normativi e non per una condivisione di intenti, ed hanno avuto ripercussioni negative sui servizi e a volte sui costi. Le collaborazioni più felici sono quelle che coinvolgono più comuni dell’Alto Vicentino, non serve la fusione’.

Marta Boriero

 

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