Nessuno avrà il patrimonio di 3 case e vari appezzamenti di terreno che Ermes Mattielli ha lasciato dopo la sua morte, poiché è ormai è cosa certa che l’unico erede diretto, il cugino Luigi Mattielli, ha rinunciato ufficialmente all’eredità per non incorrere in complicate trafile legali da togliere il sonno.

 

Mancato all’improvviso per un attacco di cuore il 5 novembre scorso, l’artigiano di Arsiero, residente nella frazione di Scalini, era stato condannato solo un mese prima a 5 anni e 4 mesi di reclusione e a risarcire con 135 mila euro i nomadi entrati a rubare nella sua proprietà nel giugno 2006. All’epoca Mattielli, di notte, aveva sparato addosso ai ladri 14 colpi con la sua pistola, ferendoli. Il 63enne, che sbarcava il lunario facendo il robivecchi, moriva lasciando in sospeso la sentenza di risarcimento. Tanti temevano, soprattutto tra i numerosi e agguerriti sostenitori dell’invalido (Mattielli aveva una gamba di legno), che i nomadi potessero entrare in possesso dell’eredità.

 

Adesso questa possibilità sembra essere scongiurata. Niente proprietà di Mattielli alle famiglie dei nomadi Helt e Caris, in quanto una sentenza del tribunale di venerdì scorso ha dichiarato che il reato deve considerarsi estinto, dato che Mattielli non era stato condannato in via definitiva. I nomadi, infatti, dovrebbero procedere con una causa civile, evenienza al momento improbabile.

 

Ma i soldi non andranno nemmeno al cugino Luigi, l’erede più prossimo, anche lui residente a Scalini, poiché volontariamente ha rinunciato con atto notarile all’eredità. E lo ha fatto in tutta fretta, visto che, come ha ammesso lui stesso, aveva solo 3 mesi di tempo, dopo la morte di Ermes, per ratificare il documento, dando di fatto via libera all’opera di un curatore fallimentare.

 

In paese gira però già una inarrestabile ‘vox populi’. Si dice che altri eredi ci sarebbero, cugini di vario grado, non proprio nascosti nell’ombra ma certamente non manifesti, in attesa che si calmino le acque, che Blu Helt e Cris Caris si rassegnino e licenzino, nel senso più neutro del termine, gli avvocati, per avanzare delle pretese sul patrimonio, a tutti gli effetti ‘congelato’. Magari tra alcuni anni, quando i termini di legge per una causa civile saranno passati, le dimore Mattielli potrebbero trovare i legittimi proprietari.

 

 

Marta Boriero

 

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